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PHOTO-2025-11-12-19-11-56.jpgÈ notte fonda davanti alla fermata dei bus dell’università di Colleparco alle 19 di stasera ma anche nelle serate precedenti. Una scena che si ripete identica da settimane: gruppi di studenti in attesa, telefoni alzati per far luce, il buio totale tutt’intorno. I lampioni, spenti da tempo a causa di un blackout non ancora risolto, trasformano un tratto urbano  in una zona d’ombra permanente. Le auto sfrecciano a velocità sostenuta lungo la strada principale, e chi aspetta l’autobus vive con il timore costante di essere travolto da un veicolo che potrebbe non vederli. Le segnalazioni si moltiplicano, così come le lamentele sui social universitari: “È pericoloso, non si può continuare così”, ripetono in molti.

Nonostante le settimane trascorse, però, il problema sembra essere stato lasciato marcire nel silenzio delle istituzioni. Gli studenti si chiedono: dov’è il Comune? Possibile che un guasto così prolungato, in un’area nevralgica per migliaia di giovani, non venga considerato una priorità? La mancanza di illuminazione non è solo un disagio: è una questione di sicurezza pubblica. Ogni giorno che passa aumenta la probabilità di incidenti o episodi di microcriminalità, favoriti proprio dall’oscurità. Intanto, alla fermata di Colleparco, la notte continua ad essere troppo lunga e troppo buia. E gli studenti continuano ad aspettare — l’autobus, la luce, e soprattutto una risposta. Noi vi mostriamo questa foto che abbiamo scattato alle 19 di stasera.