Il fascino dell’horror nei videogiochi non è solo fatto di jumpscare e mostri assetati di sangue. È soprattutto tensione, atmosfera, scelte da compiere sotto pressione. Il medium interattivo consente qualcosa che cinema e serie non possono dare: ti mette “dentro” la scena, trasformando ogni corridoio buio e ogni rumore fuori campo in una decisione da prendere.
Negli ultimi anni il genere si è evoluto in tre grandi filoni:
- survival horror narrativi, spesso in single player;
- esperienze cooperative e competitive online;
- giochi da browser e slot a tema
I nuovi classici del survival horror
Se si parla di videogiochi horror moderni, è impossibile ignorare l’ondata di remake e sequel che hanno riportato in auge grandi saghe storiche.
Resident Evil 4 Remake ha ridefinito un caposaldo del genere: Capcom ha ricostruito l’avventura di Leon S. Kennedy in chiave più cupa, con una direzione artistica più spaventosa e un sistema di combattimento rifinito, mantenendo al centro il mix fra azione e tensione costante.
Sulla stessa scia troviamo Dead Space Remake, che rilegge il capolavoro sci-fi/horror di Visceral Games: il viaggio di Isaac Clarke sulla USG Ishimura diventa ancora più claustrofobico grazie al nuovo comparto tecnico e a un sound design che rende ogni passo del protagonista quasi dolorosamente “fisico”.
Accanto ai remake brilla Alan Wake 2, uno dei titoli più acclamati degli ultimi anni: Remedy mescola thriller psicologico, sovrannaturale e meta-narrativa, creando un mondo in cui la linea fra realtà e finzione narrativa è parte stessa dell’orrore. La struttura da “horror investigativo” rende ogni documento, audio o dettaglio di scena un tassello di un incubo più ampio.
Infine, tra le uscite recenti spicca Little Nightmares 3, che prosegue la tradizione della serie fatta di atmosfere fiabesche e inquietanti, vicine ad Halloween, più che di spaventi espliciti. Il nuovo capitolo, sviluppato da Supermassive Games, punta molto su ambientazioni surreali – templi, fiere distorte, scenari da incubo infantile – e introduce la cooperativa online, pur restando un horror più “soft” rispetto a esperienze splatter.
Questi titoli rappresentano il volto più cinematografico dell’horror videoludico: storie strutturate, grande cura per la regia e un forte accento sulle emozioni narrative.
Multiplayer e co-op online
L’altra grande tendenza è l’horror come esperienza condivisa. Non basta avere paura da soli: oggi si tende a spaventarsi in compagnia, coordinandosi online o…dando la caccia ad altri giocatori.
Phasmophobia è uno dei simboli di questo trend. Si tratta di un horror cooperativo online fino a quattro giocatori, in cui il gruppo veste i panni di investigatori del paranormale chiamati a identificare il tipo di entità che infesta una casa, un manicomio o altre location inquietanti. Si usano strumenti come termometri, microfoni direzionali, spirit box e telecamere: una struttura quasi “simulatoriale” che trasforma ogni sessione in un’indagine di gruppo ad alta tensione.
Sul fronte competitivo, Dead by Daylight è l’esempio più noto di horror asimmetrico 4vs1: un giocatore impersona il Killer, mentre gli altri quattro sono Sopravvissuti che devono riparare generatori e fuggire dall’arena, evitando di essere catturati e sacrificati.
Il gioco continua a rinnovarsi con collaborazioni celebri: da franchise come Tokyo Ghoul, con Ken Kaneki introdotto come nuovo Killer, fino a crossover con saghe come The Witcher 3, che portano nell’arena cosmetici e riferimenti ad altri universi narrativi, mantenendo però la struttura horror di base.
L’idea di condividere la paura online non si ferma qui: classifiche recenti dei migliori co-op horror su PC evidenziano un panorama molto vivace, con nuovi titoli pensati fin dall’inizio per il gioco di squadra, in cui la comunicazione vocale, il ruolo di ciascun membro del team e la gestione del rischio comune sono parte integrante del design.
L’horror nei giochi online e nelle slot
Accanto ai videogiochi “tradizionali”, il tema horror – o comunque macabro/festoso – è diventato centrale anche nel mondo dei giochi online consultabili tramite comparatore: slot ispirate a Halloween, al Día de los Muertos, a cimiteri stilizzati o a castelli infestati.
In questo contesto, i comparatori hanno un ruolo chiave: non servono a “spingere” verso il gioco, ma a mettere in fila dati oggettivi (RTP dichiarato, volatilità, numero di linee di pagamento, funzioni speciali) e a confrontare diversi titoli che condividono ambientazioni simili.
Un esempio è esqueleto explosivo 2, la slot a tema teschi, sviluppata da Thunderkick e ispirata al Día de los Muertos: cinque rulli, simboli-teschio che esplodono e si sostituiscono con nuovi, 99 modalità di vincita e un RTP intorno al 96,13%, con volatilità medio-alta secondo le principali schede informative di settore.
Per l’utente che si affida a un comparatore, il valore aggiunto non è tanto “scoprire il gioco più fortunato”, quanto riuscire a leggere in modo ordinato elementi come:
- tipo di ambientazione (horror comico, cupo, gotico, festivo);
- struttura tecnica (rulli e pay-ways, funzioni bonus, eventuali moltiplicatori);
- parametri teorici dichiarati (RTP, range di volatilità);
- compatibilità con dispositivi mobili e qualità dell’interfaccia.
In questo modo, l’elemento estetico – teschi, fantasmi, cimiteri, streghe – resta un fattore di gusto personale, mentre le decisioni possono basarsi su informazioni chiare e comparabili.
Dai corridoi industriali di Dead Space Remake ai villaggi maledetti di Resident Evil 4, dalle cacce ai fantasmi di Phasmophobia alle arene competitive di Dead by Daylight, passando per estetiche festose e macabre nei giochi online, l’horror è oggi uno dei generi più versatili del panorama videoludico.
In questo scenario, il ruolo dei comparatori non è secondario: mettono ordine in un’offerta enorme, permettono di incrociare gusto estetico (teschi, mostri, fantasmi) con dati tecnici e caratteristiche strutturali, e aiutano a capire quale tipo di esperienza si adatta meglio alle proprie preferenze.
In fondo, la vera differenza non è tra chi “ama” o “non ama” l’horror, ma tra chi cerca un certo modo di vivere la paura: da soli, in gruppo, in forma narrativa o competitiva, cupa o ironica. I giochi e i servizi di comparazione oggi offrono abbastanza varietà perché ognuno possa trovare – e valutare con lucidità – il proprio personale incubo digitale.

