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“Oggi nel mondo si registra un aumento dell’aspettativa di vita delle persone con disabilità intellettiva che possono oggi sperare di vivere molto più a lungo rispetto al secolo scorso. L’aumento del numero di persone con disabilità intellettiva anziane apre nuove sfide per la società, i governi, le famiglie, gli operatori e le stesse persone con disabilità al fine di assicurare che la qualità della loro vita non diminuisca nell’età anziana. Le persone con disabilità anziane sono spesso oggetto di una doppia discriminazione: per la loro condizione di disabilità e per la loro età. Poiché questa è la prima generazione di persone con disabilità che vive così a lungo, devono ancora essere implementati sistemi e servizi per garantire la loro qualità di vita. Le politiche sociali devono rispondere a questa nuova situazione ed assicurare che adeguati servizi siano ampiamente disponibili ed accessibili”. Lo scrive il Governo italiano, nelle sue linee guida per il “dopo di noi”. Linee che cercano di dare una risposta all’interrogativo delle famiglie di persone con disabilità: “chi si prenderà cura di mio figlio quando noi non ci saremo più o non potremo più assisterlo?”. A quella domanda, l’Asp 1 del commissario Roberto Canzio risponde con il progetto di recupero dell’ex Asilo Infantile di Corropoli, che \non rappresenta soltanto un intervento edilizio, ma un’azione di forte valore sociale. Grazie ai lavori di consolidamento e riqualificazione, presentati oggi alla presenza degli assessori regionali D'Annuntiis e Santangelo, nonché dell'assessora di Corropoli, l’immobile – danneggiato dal terremoto e da anni inutilizzato – verrà restituito alla comunità, tornando a essere un luogo di accoglienza e supporto per le persone fragili. Con una specifica delibera del Commissario Straordinario dell’ASP 1, infatti, è stata definita la nuova destinazione d’uso del fabbricato: il complesso ospiterà un centro dedicato al “Dopo di Noi”, in attuazione della Legge che tutela il futuro delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Il progetto prevede un investimento complessivo pari a 4.710.000 euro, destinato alla riparazione sismica e al recupero funzionale dell’intero edificio, sottoposto a vincolo diretto dalla Soprintendenza. La struttura, articolata su tre livelli, comprenderà: un piano terra destinato ad attività socio-sanitarie polivalenti; due piani residenziali in grado di accogliere 10 ospiti; uno spazio esterno progettato con percorsi dedicati e funzionali al benessere degli utenti. Grazie a un Accordo Quadro gestito dalla Centrale unica di committenza Invitalia, sono stati selezionati sia il raggruppamento incaricato della progettazione sia l’impresa esecutrice dei lavori. La progettazione, la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza sono stati affidati al RTP guidato da Rina Consulting spa (Genova), con la partecipazione degli studi Corvino e Multari, DPF Engineering srl e Arethusa srl. L’esecuzione degli interventi è stata assegnata alla Conscoop.