
Alla fine, a mettere tutti d’accordo è stato il mare. O forse no, perché al “Festival del Brodetto dell’Adriatico Made in Italy”, disputato nella cornice del ristorante Al Vecchio Teatro di Ortona, l’aria era quella delle grandi sfide di confine: Marche contro Abruzzo, Emilia-Romagna contro Molise, Puglia pronta a difendere l’onore conquistato lo scorso anno. Insomma, più che una gara culinaria, un vero meeting del gusto in cui ogni regione arrivava con la stessa certezza: il brodetto migliore è il nostro. A spuntarla, questa volta, è stato lo chef marchigiano Federico Palestini della “Caserma Guelfa” di San Benedetto del Tronto, che dopo la medaglia d’argento della passata edizione è riuscito a vendicare l’onore marchigiano proprio in terra abruzzese. Una soddisfazione doppia per Palestini che, con la serenità di chi ha appena vinto un derby in trasferta, si è lasciato andare a un commento semplice ma pesante come un piombo da pesca: «Ci tenevo a vincere, e mi sono impegnato al massimo». E l'impegno, con tanta classe, ha pagato.
La Puglia, però, non è stata a guardare: il ristorante didattico Phoenix di Foggia ha conquistato il premio per il Miglior Equilibrio dei Sapori, difendendo il titolo come una squadra che non vuole mollare lo scudetto. Merito dei maestri Simone De Meo e Gioele Del Gaudio, accompagnati dalle allieve Denise Padalino e Sabrina Caracozzo: una formazione giovane ma con un palato già maturo.
Per la Migliore Presentazione, invece, l’Emilia-Romagna ha calato il suo asso: lo chef Domenico Bartolomeo del “Food and Beverage” di Rimini, che anche solo con un impiattamento ben studiato sembra aver sussurrato agli avversari: da noi si mangia, ma prima si guarda.
Il Molise — che “non esiste” solo per chi non ci è mai stato — ha brillato con il premio della Giuria “Angelo Chiavaroli”, meritato dalla lady-chef Valentina Mariana Moldoveanu del casale “Madonna Grande” di Campomarino, già salita sul trono nazionale in passato. A ricordare che il piccolo, a volte, cucina più grande del grande. E naturalmente l’Abruzzo, padrone di casa, non poteva restare a mani vuote: il premio della critica “Pasquale Pacilio” è andato ad Alessandro Quintili dell’Hotel Mara di Ortona, fresco vincitore della finale regionale. Un modo per dire: ok, la coppa va alle Marche, ma il brodetto di casa nostra non si tocca. A far da filo conduttore tra un campanile e l’altro, i vini delle migliori cantine del territorio scelti dal maestro sommelier Santino Strizzi, perfetti per smorzare rivalità e accentuare sapori. Completavano il parterre le ospiti d’onore: la campionessa italiana Maria Angelucci con un gustoso “Tortino di polenta con cipolla caramellata e noci” e Patrizia Giambuzzi con le sue inconfondibili “Nevole ortonesi”. In conclusione, più che un festival, una sorta di “Nazioni Unite del Brodetto”, con delegazioni agguerrite ma accomunate dallo stesso amore per il mare e per la cucina autentica. Alla fine qualcuno vince, è vero. Ma il vero trionfo è dell’Adriatico — e di quel campanilismo che, tanto per cambiare, rende ogni piatto ancora più buono.

