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Vicenda terribile, quella che porterà a processo un operaio teramano di 40 anni, accusato dalla figlia, oggi dodicenne, di violenza sessuale quando lei aveva solo sei anni. Un racconto che, dopo anni, la ragazzina ha affidato alla madre e alla nonna, raccontando di aver subito molestie sessuali dal padre quando aveva tra i sei e i nove anni. La rivelazione, fatta in un momento di confidenza familiare, ha dato avvio a un’indagine delicatissima, che vedrà l’uomo salire sul banco degli imputati. L’uomo, dal canto suo, respinge ogni accusa e tramite i suoi legali sostiene si tratti di un fraintendimento, legato alla separazione in corso con la ex moglie.
La bambina, però, è stata ascoltata in incidente probatorio alla presenza di una psicologa infantile, in un passaggio decisivo per cristallizzare il racconto senza esporla a ulteriori traumi. La madre si è costituita parte civile chiedendo quasi 300mila euro di risarcimento, mentre il tribunale dei minori ha sospeso al padre la potestà genitoriale.
Durante le indagini la difesa ha presentato video che mostrerebbero momenti sereni tra padre e figlia, ma secondo gli inquirenti sarà il processo a stabilire la veridicità delle accuse.