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arresto poliziaErano appena rientrati nel loro
'covo' nel pordenonese,, dopo aver compiuto tre furti in case
della zona, i quattro ladri arrestati con un blitz dalla squadra
Mobile di Padova con il supporto dei colleghi della questura di
Pordenone.
Si tratta di quattro cittadini albanesi, due dei quali
latitanti, che avevano compiuto decine di razzie anche nelle
case in Veneto, soprattutto nella provincia euganea, creando un
forte allarme sociale. Nell'appartamento che avevano affittato
da un paio di giorni sono stati trovati numerosi gioielli,
orologi e monili in oro e denaro contante per circa 200 mila
euro. La polizia è giunta a loro analizzando gli elementi
raccolti dopo alcuni furti: la Squadra Mobile patavina ha
individuato un' auto di grossa cilindrata, intestata ad un
prestanome, usata per i raid, ricostruendo così i percorsi
stradali 'secondari' e individuando infine l'ultima base
logistica. Trovato il 'covo' la polizia ha predisposto in poche
ore, su delega della Procura euganea, il blitz. per evitare una
probabile fuga dei malviventi. Una quindicina di agenti hanno
accerchiato l'appartamento degli albanesi facendo poi irruzione
sorprendendoli al rientro dopo i tre 'colpi' e altre due
tentativi in case della zona. Uno degli albanesi aveva spostato
il letto nella camera sotto la finestra per un eventuale rapida
fuga che ha cercato invano di fare. Si tratta di un 25enne, in
Italia dal 2018 e senza alcun precedente penale, con una
residenza fittizia nel casertano. Oltre a lui, un 35enne, in
Italia dal 2005, già arrestato due volte nel 2012 per furti in
appartamento e nel 2023 per possesso di arnesi da scasso e porto
abusivo di armi. E ancora un 34enne, in Italia dal 2018, già
arrestato nel 2023 e 2024 per furti in appartamenti del Veneto,
ricercato perché destinatario di un'ordinanza di custodia
cautelare in carcere relativa ad un procedimento penale della
Procura di Teramo sempre per furti in abitazione. L' ultimo, è
un 36enne, in Italia dal 2013, già arrestato nel 2011, nel 2013
e nel 2021, sempre per furti in appartamento, e ricercato perchè
destinatario di un mandato di cattura per una condanna a due
anni e mezzo da scontare in relazione ad altri episodi simili,
circa una quarantina, commessi nel Triveneto nel 2021. Ora si
trovano tutti nel carcere di Pordenone.