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Un equipaggio della Croce Rossa è stato vittima di un’aggressione nella serata di ieri (ore 22,30)  all’altezza del Pronto soccorso dell’ospedale Mazzini di Teramo. Secondo quanto riferito, una paziente avrebbe colpito due operatrici sanitarie, raggiungendole con un pugno e successivamente con un morso, prima che il personale del 118 intervenisse in loro supporto. Le due operatrici, visibilmente scosse, sono state assistite immediatamente e sottoposte agli accertamenti del caso. Restano da chiarire le dinamiche precise dell’episodio, ma quanto accaduto si inserisce in un quadro preoccupante di aggressioni nei confronti del personale sanitario, che negli ultimi mesi registra un incremento costante. La direzione sanitaria ha già annunciato l’avvio di ulteriori approfondimenti, definendo l’accaduto “un episodio grave e inaccettabile” e sottolineando la necessità di rafforzare le misure di sicurezza a tutela di chi opera in prima linea nelle strutture di emergenza.

Non è più tollerabile che il personale impegnato nel soccorso venga aggredito mentre svolge il proprio lavoro», dichiara Stefano Matteucci, Segretario UGL Salute Abruzzo. «Questo fatto ripropone inoltre il tema della composizione degli equipaggi: perché continuare a impiegare mezzi con solo due soccorritori? E perché — nonostante la convenzione con la ASL che prevede rimborso chilometrico, quota per intervento e presenza in standby — non è stato fornito alcun supporto alle ragazze durante la notte da parte della locale sezione Cri?».Secondo quanto riferito, a causa dell’aggressione l’ambulanza convenzionata non è risultata più operativa per il resto della nottata, venendo meno agli obblighi previsti dalla convenzione Asl e riducendo la presenza di mezzi previsti sul territorio comunale da una legge regionale. 
«Chi deve controllare tutto questo?», chiede il sindacato.
Il caso di Teramo non è isolato: in Italia, secondo le più recenti rilevazioni nazionali, si registrano ogni anno oltre 20.000 aggressioni ai danni del personale sanitario, tra strutture ospedaliere e servizi territoriali.
Un numero che, Nonostante le recenti norme nazionali a tutela, conferma una vera e propria emergenza, amplificata da episodi legati a stati di alterazione dovuti ad alcool, stupefacenti e situazioni di forte disagio sociale soprattutto tra la fascia giovanile.
UGL Salute Abruzzo esprime infine piena solidarietà e auguri di pronta guarigione alle due volontarie coinvolte nell’aggressione.
«La scia di violenze ai danni del personale sanitario deve essere fermata — conclude Matteucci — prima che la mancanza di sicurezza comprometta definitivamente la capacità di garantire il servizio di emergenza alla popolazione».

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