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Questa mattina, l’Università degli Studi di Teramo ha conferito la Laurea Honoris Causa in Media, Arti, Culture al celebre fumettista Milo Manara, tra i più influenti artisti internazionali del linguaggio per immagini. La cerimonia si è svolta nell’Aula Magna dell’Ateneo, alla presenza delle autorità accademiche, degli studenti e di numerosi ospiti provenienti dal mondo della cultura e dell’arte. L’evento si è aperto alle 10.30 con l’ingresso del Corteo Accademico, che ha dato avvio alla cerimonia solenne. A seguire il Magnifico Rettore dell’Università di Teramo, Prof. Christian Corsi, ha rivolto ai presenti il saluto istituzionale, sottolineando l’importanza dell’opera di Manara nel panorama artistico contemporaneo e il valore del suo contributo alla cultura visiva.

Poi è intervenuta la Prof.ssa Paola Besutti, direttrice del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, che ha pronunciato l’Elogio, ripercorrendo il ruolo del fumetto come forma d’arte e la centralità di Manara nella sua evoluzione narrativa ed estetica.

La Laudatio presentata dal Prof. Stefano Traini, ordinario di Filosofia e Teoria dei linguaggi, ha approfondito la poetica dell’artista, evidenziando la sua capacità di unire seduzione, ironia e raffinatezza grafica, rendendolo una figura chiave nell’immaginario collettivo di più generazioni.

Milo Manara ha tenuto la sua Lectio Magistralis, un intervento accolto con grande partecipazione, nel quale l’autore ha raccontato il proprio percorso creativo, il rapporto tra arte e libertà espressiva e il ruolo del fumetto come strumento di comunicazione culturale.

La cerimonia si è conclusacon il conferimento ufficiale della Laurea Honoris Causa, consegnata dal Magnifico Rettore. L’Ateneo ha così tributato un riconoscimento alla carriera di un artista che ha saputo coniugare maestria tecnica e immaginazione, contribuendo in modo determinante alla diffusione del fumetto d’autore nel mondo.

PHOTO-2025-12-03-11-01-29.jpgPHOTO-2025-12-03-11-00-36.jpgMANARA-RETTORE.jpeg

SALUTO DEL MAGNIFICO RETTORE PROF. CHRISTIAN CORSI

Maestro Manara,
Autorità, Colleghe e colleghi docenti,
Studentesse e studenti dell’Ateneo e dei numerosi istituti superiori e licei presenti da tutta la Regione,
Rappresentanti delle istituzioni culturali,
Amiche e amici del fumetto,

è per me un grande onore darvi il benvenuto in una giornata che per la comunità dell’Università degli Studi di Teramo è del tutto speciale. Celebriamo un momento che, nel mondo accademico, possiede un significato profondo come il conferimento della Laurea Honoris Causa. Ringrazio, innanzitutto, il Dipartimento di Scienze della Comunicazione che ha proposto e deliberato il conferimento lo scorso 11 marzo, il Senato Accademico che lo ha deliberato il 25 marzo e, infine, il Ministro dell’Università e della Ricerca per l’approvazione finale.
Il conferimento della Laurea Honoris Causa è un atto carico di responsabilità intellettuale con il quale affermiamo con chiarezza che un percorso culturale, creativo e scientifico ha ampliato i confini del sapere e ha contribuito a costruire senso, consapevolezza e crescita nella società.
Un titolo che il nostro Ateneo attribuisce come riconoscimento del merito e della carriera individuale ma anche per la capacità di dare nuova forma al nostro sguardo sul mondo e di spingere verso nuove frontiere le generazioni successive.
Oggi, come Università degli Studi di Teramo, vogliamo rivestire di un significato ancora più intenso questa Laurea Honoris Causa al Maestro Manara. Il nostro Ateneo coltiva, infatti, da anni una particolare attenzione per il mondo del fumetto, con attività che abbracciano la didattica, la ricerca e la terza missione. E questa attenzione si è radicata nella nostra identità anche grazie al fatto che, ogni anno, il nostro campus diventa una casa del fumetto ospitando la manifestazione Teramo Comix. Un evento che è cresciuto nel tempo diventando un luogo di dialogo aperto tra artisti, lettori, ricercatori e professionisti della creatività e un laboratorio che permette alle nostre studentesse e ai nostri studenti di incontrare da vicino questo mondo e i suoi protagonisti e di riflettere sulle evoluzioni del suo linguaggio.
Accogliere qui oggi Milo Manara significa riconoscere un talento e un maestro straordinario del fumetto e, insieme, rafforzare un impegno culturale già nostro: quello di considerare il fumetto un linguaggio maturo, degno di studio, di approfondimento e di dignità critica. Questo è un primo significato che intendiamo attribuire al conferimento di questa Laurea Honoris Causa, insieme al riconoscimento delle opere e del lavoro del Maestro Manara.
Celebrandola, Maestro Manara, come comunità riaffermiamo anche il nostro impegno a valorizzare un linguaggio capace di dialogare attraverso le generazioni, di innovare la narrazione e di contribuire al pensiero visivo contemporaneo.
E se possiamo discutere del riconoscimento culturale che il fumetto ha raggiunto, essendo ormai a pieno titolo annoverato nelle arti maggiori, questo è grazie all’opera di Milo Manara, che ha avuto un ruolo determinante in questo percorso. Lei, Maestro, ha contribuito a spingere il fumetto oltre i confini tradizionali, dentro musei, università, biblioteche, cineteche, facendone così un potente strumento di conoscenza, di libertà e di immaginazione.
È per certi versi riduttivo Maestro, infatti, definirla semplicemente “fumettista”, o meglio “fumettaro” come lei stesso ha più volte detto che preferisce essere chiamato: per questo oggi vogliamo celebrarla e renderla un esempio per le nostre studentesse e i nostri studenti, innanzitutto come autore e come creatore di mondi, come interprete del corpo e dell’immaginario collettivo. La sua opera ha saputo attraversare i confini disciplinari, passando per il cinema e la letteratura, dimostrando che la sua produzione non appartiene a un genere, ma a un orizzonte culturale, quello dell’arte visiva contemporanea, di cui è indiscutibile protagonista.
Della sua carriera, delle sue opere e del dettaglio delle motivazioni che hanno portato a questa Laurea Honoris Causa parleremo approfonditamente nell’elogio e nella laudatio che seguiranno, ma mi permetto di sottolineare un ulteriore carattere del suo lavoro che vogliamo fare proprio della nostra comunità: la libertà intellettuale e artistica contro ogni forma di controllo e di censura. Da sempre la sua visione artistica si è espressa senza timore di esplorare territori complessi e provocatori, non senza generare discussioni e polemiche. Così come avviene per qualsiasi produzione intellettuale, inclusa quella visiva, la cui essenza è proprio sfidare, stimolare, mettere in discussione, proporre nuove letture della realtà.
Come Ateneo pubblico, noi difendiamo con forza questo principio, perché la libertà intellettuale e la libertà artistica non sono semplici enunciazioni di valore, né formule retoriche da affidare ai protocolli ufficiali. Sono, al contrario, condizioni indispensabili affinché la cultura possa davvero crescere, evolversi, innovare, restare viva e capace di parlare al nostro presente e, soprattutto, al nostro futuro.
Un’Università che rinuncia a proteggere la libertà del pensiero creativo e della ricerca critica non è più un’Università ma diventa un luogo svuotato della sua funzione storica.
Nessuna istituzione accademica può assolvere alla propria missione di essere laboratorio di idee e spazio di dialogo e di confronto se non assume la libertà intellettuale come propria spina dorsale.
La libertà, per noi, non è un concetto astratto ma un principio operativo, concreto, quotidiano. È ciò che permette ai ricercatori di esplorare territori nuovi senza timore di sconfinare, è ciò che consente agli artisti di interrogare l’immaginario collettivo e proporre visioni innovative, anche scomode e provocatorie, è ciò che offre alle studentesse e agli studenti l’opportunità di costruirsi un pensiero autonomo, capace di giudicare e di discernere, di essere critico e anche immaginativo.
Difendere questa libertà significa garantire che l’atto creativo e l’atto di ricerca possano nascere senza condizionamenti esterni, senza pressioni ideologiche, senza censure preventive, senza quella paura dell’errore o della contestazione che paralizza l’innovazione. Significa preservare un ecosistema culturale in cui il nuovo può fiorire, in cui il dissenso diventa occasione di crescita, in cui la diversità di punti di vista è riconosciuta come ricchezza e non come minaccia.
Ecco perché un Ateneo pubblico, come il nostro, porta in sé una duplice responsabilità: proteggere la libertà intellettuale come patrimonio civile della comunità e promuoverla come condizione essenziale affinché il sapere resti aperto, inclusivo e capace di interpretare i cambiamenti della società.
Difendere questa libertà significa garantire che il lavoro intellettuale così come il gesto creativo possano formarsi e maturare senza condizionamenti, senza pressioni ideologiche, moralismi o censure preventive. È così che la creatività non può e non deve essere imbrigliata ma deve avere la possibilità di andare sempre un passo oltre ciò che è già accettato e già previsto.
È per tutto questo che oggi con particolare orgoglio accogliamo Milo Manara nella nostra comunità universitaria, con questa Laurea Honoris Causa che non è solo un omaggio a una carriera lunga e radiosa: è l’invito a condividere con la nostra comunità questo patrimonio e, al tempo stesso, un impegno a custodire e tramandare ciò che la sua opera rappresenta e i principi dai quali trae forza.
Oggi, Maestro Manara, lei diventa parte integrante della nostra comunità e della storia dell’Università degli Studi di Teramo. E noi siamo orgogliosi di diventare un frammento, un tratto di matita, della sua storia personale e artistica.
E alle nostre studentesse e ai nostri studenti chiedo di prendere questo tratto di matita e di farlo proprio: che l’opera del Maestro Manara possa essere per voi esempio di libertà creativa e intellettuale e simbolo della cultura come campo aperto da esplorare, senza confini rigidi e in continua trasformazione, in grado di immaginare ciò che ancora non esiste. Una forza creativa in grado di portare il talento fuori dai confini della provincia e del nostro Paese, per raggiungere un pubblico globale. Una cultura che sa aprire strade nuove perché è vissuta come ricerca autentica e non come semplice adesione a ciò che è già dato o è già stato fatto.
Oggi celebriamo tutto questo celebrando il Maestro Manara e con lui la libertà creativa che contribuisce a cambiare il modo in cui guardiamo il mondo.
Con emozione e orgoglio, do ufficialmente il benvenuto a Milo Manara nella comunità dei laureati dell’Università degli Studi di Teramo.

Grazie a tutti.