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Nel dibattito riaccesosi attorno al IV lotto della superstrada Teramo-Mare, dopo la convocazione della Commissione Vigilanza tenutasi giovedì scorso presso la Regione Abruzzo, interviene anche l’imprenditore Andrea Boscolo, promotore del maxi-investimento Masterplant previsto a Roseto degli Abruzzi. Boscolo ringrazia la Commissione per “la cura e l’attenzione dimostrata”, con un plauso al presidente Sandro Mariani, al relatore Enio Pavone, al Comune di Roseto e a tutti i partecipanti. Ma a distanza di anni dall’avvio del progetto, l’imprenditore rompe il silenzio: “Mi corre l’obbligo di rendere noto quanto segue”.

Boscolo ricostruisce l’iter avviato nel 2022 per la realizzazione, a Roseto degli Abruzzi, della nuova sede produttiva della multinazionale Masterplant: un centro agricolo altamente tecnologico e interamente dedicato al biologico, con l’obiettivo di portare nel Centro Italia un modello avanzato e sostenibile di agricoltura. La localizzazione scelta, dopo due anni di analisi nelle province di Teramo e Pescara, è la frazione di Cologna, in località Coste Lanciano. Il progetto, afferma, risultava pienamente conforme agli strumenti urbanistici vigenti, incluso il tracciato del prolungamento della SS80 allora previsto parallelo al fiume Tordino. Secondo l’imprenditore, l’apertura dell’hub Masterplant avrebbe generato 350 posti di lavoro in una fase economica particolarmente difficile per la regione.boscolo.jpg

La situazione cambia quando ANAS presenta una variante del tracciato del IV lotto della Teramo-Mare, in netto contrasto con quello inserito nel PRG del Comune di Roseto. La nuova proposta, spiega Boscolo, “taglia completamente la vallata, la deturpa e impedisce la realizzazione del nostro insediamento”. Nel frattempo, il progetto Masterplant aveva ottenuto tutte le approvazioni degli enti regionali competenti. L’unico parere negativo è arrivato proprio da ANAS, “che però – sostiene – non aveva competenza di parere e non avrebbe dovuto intervenire”, con un effetto comunque paralizzante sull’iter autorizzativo.

Parallelamente alla richiesta al Comune, Masterplant ha candidato un Progetto di Filiera al Ministero dell’Agricoltura. Dopo una selezione definita “complessa e altamente competitiva”, la proposta è stata finanziata per 49,5 milioni di euro, con 21,8 milioni di contributo MASAF tramite intervento ISMEA e inserimento nel PNRR. Il progetto prevede 104 serre altamente tecnologiche, una produzione totalmente biologica, un export al 60% e la creazione di un polo di riferimento internazionale per il settore vivaistico.

Boscolo afferma di aver incontrato più volte il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e i dirigenti ANAS, fino a un incontro a Roma con il commissario dell’opera, ingegnere Eutimio Mucilli. In tali occasioni l’azienda avrebbe presentato tre soluzioni alternative per salvaguardare sia l’opera pubblica sia il progetto industriale. “Non ho ricevuto risposta né da Mucilli né da Marsilio”, denuncia l’imprenditore.

La situazione, per Boscolo, è ormai divenuta urgente: i fondi ministeriali sono prossimi alla scadenza e il protrarsi dell’iter legato al tracciato ANAS non consente ulteriori attese. Masterplant, annuncia, è pronta a presentare una variante al MASAF per spostare l’intero investimento in provincia di Bari e parte in provincia di Rovigo, abbandonando dunque l’Abruzzo.

Boscolo si unisce all’appello del Comune di Roseto e dei cittadini, chiedendo un confronto urgente e politico:
“Chiedo al presidente Marsilio di voler dare una risposta chiara e definitiva: l’Abruzzo vuole questi 350 posti di lavoro o intende regalarli a un’altra regione? L’invito, ennesimo e ultimo, è a un dialogo sinora negato, che potrebbe aprire a una soluzione che contempli sia la superstrada sia la nascita di una nuova importante azienda internazionale.”