Sono partiti attorno alle 9 del mattino i finanzieri e i tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, trasportati in quota dall’elicottero per proseguire anche oggi le operazioni di ricerca di Karol Brozek. Una squadra mista del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e del Cnsas Abruzzo ha raggiunto nuovamente le aree alte del massiccio, dove da giorni si concentrano i tentativi di rintracciare l’escursionista polacco scomparso. Ieri le ricerche si sono focalizzate ancora una volta lungo la Direttissima, in particolare nel canale Moriggi–Acitelli. Anche questa volta, però, senza esito. Le condizioni meteo hanno imposto uno stop: l’innalzamento delle temperature ha aumentato il rischio valanghe, costringendo i soccorritori a interrompere le operazioni in alcuni tratti più esposti. Le zone finora setacciate corrispondono all’area da cui, giorni fa, è partito l’ultimo segnale Gps dell’orologio dell’uomo. Al momento, però, le ricerche non hanno portato a ritrovamenti significativi: è stata individuata soltanto una bottiglietta d’acqua mentre le squadre scavavano con le sonde nella neve. A quota 2.800 metri sono state installate corde fisse per consentire agli operatori di muoversi in sicurezza su terreni particolarmente impervi e per evitare di dover smontare e rimontare le attrezzature a ogni intervento. Nella giornata di ieri è stato impiegato un grande dispiego di uomini e mezzi; tuttavia, secondo i soccorritori, progressi più concreti potrebbero arrivare solo con un cambiamento delle condizioni climatiche e un parziale scioglimento della neve. Nelle prossime ore verranno scandagliate anche le aree più a valle, dato che non si esclude l’ipotesi che l’escursionista possa essere caduto durante il suo percorso. Quel che è certo è che, al momento, non emergono tracce né di Brozek né dei suoi cani, che erano con lui al momento della scomparsa. La sorella, Diana, non si dà per vinta. In Polonia alcuni amici del giovane hanno attivato una raccolta fondi per sostenere la famiglia, che sta valutando anche l’ipotesi di organizzare autonomamente ulteriori ricerche per non abbandonare alcuna possibilità.

