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Nelle prime ore di questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica, con il supporto del Nucleo Cinofili di Chieti, del 5º Nucleo Elicotteri di Pescara e di una Squadra di Intervento Operativo del 12º Reggimento Carabinieri Sicilia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone. I provvedimenti, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Teramo su richiesta della locale Procura, riguardano soggetti ritenuti presunti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di cocaina in concorso. L’operazione è il risultato di un’articolata attività investigativa condotta dall’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba Adriatica e dalla Stazione Carabinieri di Martinsicuro. Le indagini hanno permesso di documentare un traffico di stupefacenti lungo il litorale ascolano e teramano, oltre che in vari comuni della Val Vibrata e della provincia di Ascoli Piceno. L’attività, coordinata dalla Procura di Teramo, ha portato alla piena condivisione degli elementi probatori da parte del giudice, che ha emesso le misure cautelari eseguite oggi.

Un territorio trasformato in “un’unica piazza di spaccio”

Gli indagati, tutti cittadini albanesi stabilmente radicati sul territorio, avrebbero gestito una rete di spaccio organizzata secondo una logica “porta a porta”, con consegne rapide concordate attraverso comuni canali social. Per ridurre il rischio di intercettazione, le scorte di droga venivano occultate con il metodo – già ampiamente collaudato – del seppellimento in aree rurali o terreni non direttamente riconducibili al gruppo. Da questi nascondigli, la cocaina veniva prelevata e suddivisa in piccole quantità al momento della vendita, in modo da simulare un uso personale in caso di controllo.

Nel corso delle attività investigative sono stati sequestrati oltre 2 chilogrammi di cocaina ad alto grado di purezza, per un valore economico particolarmente elevato. Sei persone sono state segnalate alla Prefettura ai sensi dell’art. 75 del DPR 309/90 come assuntori, mentre un minorenne è stato arrestato in flagranza per detenzione ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. Gli arrestati, concluse le formalità di rito, sono stati condotti nel carcere di Teramo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Collegamenti con il tentato omicidio del 2024

L’operazione odierna si inserisce in uno dei filoni investigativi nati a seguito del tentato omicidio di un sottufficiale dell’Arma in servizio ad Alba Adriatica, avvenuto il 19 novembre 2024. Il militare era stato aggredito da tre soggetti durante un tentato furto nella sua abitazione, riportando gravissime lesioni ma riuscendo comunque a mettere in fuga i malviventi. Nel luglio scorso uno dei tre autori era stato identificato e arrestato a Rovigo, dove viveva sotto falso nome. Le indagini, tuttora in corso su più fronti, continuano a delineare un quadro complesso fatto di attività illecite radicate nel territorio e collegate a diversi episodi criminali.