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Un nuovo progetto di cooperazione internazionale porta la firma dell’Abruzzo in Burundi. L’Associazione DaPaDu Abruzzo ODV annuncia il completamento dell’intervento di riabilitazione della rete di acqua potabile a servizio del Centro di sanità di Ryarusera e delle comunità limitrofe, in uno dei Paesi più poveri dell’Africa e del mondo.

Un’opera di importanza strategica, resa possibile anche grazie al contributo dell’Azienda Acquedottistica Gran Sasso Acqua, del Rotary Club Teramo Est e alla generosità di cittadini abruzzesi che hanno scelto di sostenere concretamente il diritto universale all’accesso all’acqua potabile. Le condotte preesistenti, gravemente danneggiate dai frequenti movimenti franosi che interessano l’area, rendevano ormai improrogabile un intervento strutturale sull’infrastruttura idrica.

I tecnici volontari di DaPaDu, giunti sul posto, hanno effettuato un accurato sopralluogo lungo l’intero tracciato, individuando le principali criticità e procedendo alla completa riabilitazione della rete, dalle sorgenti fino al Centro sanitario di Ryarusera. Un lavoro complesso, portato a termine in un contesto territoriale particolarmente fragile, ma fondamentale per garantire continuità e sicurezza nell’approvvigionamento idrico.

Accanto alla rete principale sono state inoltre realizzate fontane pubbliche e abbeveratoi per gli animali, rispondendo alle esigenze quotidiane delle frazioni distribuite lungo il percorso e migliorando in modo significativo la qualità della vita delle comunità locali.

«Questo progetto idrico rappresenta un vero punto di svolta per il Centro sanitario di Ryarusera, rafforzandone la capacità operativa e aprendo nuove prospettive di tutela della salute per l’intera comunità», sottolinea Tiziano La Rovere, presidente di DaPaDu Abruzzo. «Garantire un accesso semplice e sicuro all’acqua, per i pazienti e per la popolazione, è la base di uno sviluppo sostenibile, inclusivo e orientato alla resilienza. È un obiettivo pienamente coerente con i valori fondativi della nostra associazione. Ai nostri benefattori va il più sentito ringraziamento».

Con questa nuova opera, l’Abruzzo conferma ancora una volta il proprio ruolo attivo nella cooperazione internazionale, dimostrando come competenze tecniche, solidarietà e visione possano tradursi in interventi concreti capaci di generare benefici duraturi, anche a migliaia di chilometri di distanza. Un impegno che guarda allo sviluppo come responsabilità condivisa e che non intende lasciare indietro nessuno.