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ic Il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Stefano Schirò, ritiene "in crescita il fenomeno delle infiltrazioni di criminalità organizzata proveniente da Sicilia, Campania e Calabria e interessate alle attività economiche nell'intera regione e, in particolare, alla ricostruzione nell'Aquilano e al traffico di droga nelle Province di Teramo e Chieti". Il rischio infiltrazione della malavita organizzata, contrastata tra gli altri dalla direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, e' tra le criticità maggiori nel territorio segnalate nella relazione presentata da Schirò nel corso della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario 2015. Tra le inchieste citate, "un procedimento in fase dibattimentale che riguarda la criminalità calabrese", quello che vede imputato anche l'imprenditore aquilano Stefano Biasini con tentativi non riusciti di aggancio della ndrangheta e "un altro ancora in fase di indagini preliminari, ma con emissione di numerose misure cautelari, che vede la cointeressenza tra imprese locali e altre collegate alla camorra". Quest'ultima è l'inchiesta 'Dirty job' che ha portato all'arresto di sette imprenditori e alla scoperta di cantieri aggiudicati a ditte aquilane dove lavoravano illegalmente operai campani assoldati dalla camorra che restituivano in nero metà del loro compenso". Oltre al capoluogo, in materia di infiltrazioni per Schirò è "degna di menzione" l'attività della procura di Vasto (Chieti), "territorio a forte rischio, sia per la sua vicinanza ad aree a più alta concentrazione malavitosa, sia per l'insediamento, in paesi del circondario, di alcuni esponenti della camorra napoletana". Schirò ha fatto riferimento anche ad un recentissimo procedimento promosso dalla procura della Repubblica dell'Aquila in seguito ad attività investigativa avviata dal Ros dei Carabinieri nel 2013, nei confronti di indagati per associazione con finalità di terrorismo con emissione da parte del Gip di numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere". A proposito del contrasto alle infiltrazioni Schirò ha ricordato la recente visita del vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, che ha incontrato il mondo della giustizia abruzzese, ammonendo tra le altre cose sul pericolo in Abruzzo in particolare nel cantiere più grande d'Europa per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere del sisma.