Si è presentato nel carcere di Teramo uno dei destinatari delle misure cautelari emesse nell’ambito di una vasta operazione contro il riciclaggio di veicoli e di denaro che, nei giorni scorsi, ha portato all’arresto di nove persone tra Lazio e Marche. L’operazione è stata condotta dagli agenti della Polizia Stradale di Albano Laziale, con il supporto della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Lazio e Umbria e della Sezione di Roma. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere e gli arresti domiciliari sono stati disposti dal Gip del Tribunale di Velletri, al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri. I provvedimenti hanno riguardato complessivamente nove soggetti residenti a Nettuno, Anzio, Roma e Giulianova, mentre sono state eseguite 16 perquisizioni, alcune delle quali nei confronti di altri indagati coinvolti nello stesso procedimento. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di reati legati al riciclaggio di autovetture e di ingenti somme di denaro.
Le indagini hanno preso avvio alla fine del 2024, quando gli investigatori hanno iniziato a monitorare alcuni presunti prestanome utilizzati per operazioni di riciclaggio. Il sistema prevedeva l’acquisto, diretto o tramite intermediari, di auto gravemente incidentate o irreparabili. Una volta ottenuti i documenti dei veicoli, il gruppo si attivava nel circuito criminale per reperire auto rubate identiche o simili. Sui veicoli sottratti venivano ripunzonati i numeri di telaio corrispondenti ai documenti in possesso dell’organizzazione e, quando possibile, applicate le targhe originali. In alternativa, le auto venivano reimmatricolate con nuove targhe. I mezzi, così “ripuliti”, venivano infine rivenduti a terzi acquirenti ignari della loro provenienza illecita. L’analisi dei conti correnti degli indagati ha fatto emergere numerose movimentazioni finanziarie per un totale di quasi un milione di euro a partire dal 2023. Nel corso delle indagini sono state sequestrate 34 auto oggetto di riciclaggio, successivamente restituite alle vittime dei furti. Oltre ai nove arrestati, altre sette persone sono state denunciate. Al momento dell’esecuzione delle misure, quattro destinatari risultavano irreperibili perché allontanatisi dalle rispettive abitazioni. Nei giorni successivi, due di loro sono stati rintracciati dal personale del commissariato di Anzio, mentre un terzo ha deciso di costituirsi spontaneamente, presentandosi nel carcere di Teramo.

