Il Tribunale del Riesame di Firenze ha confermato il sequestro degli stabilimenti e delle quote sociali di Italprefabbricati e Rdb Ita, rafforzando il quadro cautelare nell’inchiesta sulla tragedia sul lavoro avvenuta nel cantiere Esselunga di Firenze nel febbraio 2024. In quell’occasione il crollo di una trave prodotta nello stabilimento di Piacenza causò la morte di cinque operai, tra cui Luigi Coclite, originario di Montorio al Vomano. La decisione dei giudici arriva dopo il rinvio disposto dalla Corte di Cassazione, che aveva chiesto un nuovo esame dei sequestri richiamando il principio di proporzionalità. Il Riesame ha però ritenuto ancora attuali e concrete le esigenze cautelari, confermando che il sequestro degli interi complessi aziendali è necessario per prevenire il rischio di ulteriori reati. Nel frattempo la produzione è ripartita negli stabilimenti di Atri, Piacenza e Caserta, dopo la revoca della richiesta di interdizione da parte della Procura fiorentina. La gestione è stata affidata all’amministratore giudiziario Gennaro Scalamandrè, subentrato dopo le dimissioni dell’ex patron Alfonso D'Eugenio e il rinnovo dei vertici societari. Resta distinto il filone personale a carico di D’Eugenio: a luglio la Cassazione ha annullato la misura cautelare nei suoi confronti, ritenendo insussistente il pericolo di reiterazione del reato alla luce dell’uscita dall’azienda e del nuovo assetto del gruppo.

