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Sei misure interdittive antimafia sono state emesse dal prefetto Vito Cusumano nei confronti di altrettante aziende attive nell’aquilano, accusate di aver simulato il possesso dei requisiti per ottenere terreni pubblici poi concessi a terzi tramite bandi comunali. I provvedimenti arrivano dopo la decisione del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale dell'Aquila, Marco Billi, che ha disposto il rinvio a giudizio di 44 persone coinvolte nell’inchiesta “Transumanza”. Secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza, la frode legata alla gestione dei pascoli e ai contributi pubblici ammonterebbe a circa 5 milioni di euro.1767168723381_MAFIA_PASCOLI.avif