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Il futuro dell'azienda unica dei trasporti passa attraverso un lungo lavoro che viene banalmente definito da Luciano D'Amico, presidente dell'Arpa unica, come un "recupero di efficienza". L'intervento di D'Amico alla Giunta tematica abruzzese che si tiene nel Santuario di San Gabriele, e alla quale ha partecipato lo stato maggiore della Regione, è finalizzato a far capire che "per rimettere in sesto il trasporto pubblico regionale bisogna comprendere come la copertura dei ricavi da traffico rappresenti solo il 25% del bilancio della nuova azienda. Non arriveremo mai a coprire i costi come l'azienda pubblica di Venezia che è arrivata al 59% anche grazie al fatto che il biglietto di un vaporetto costa 7 euro. L'unica strada che può percorrere l'Abruzzo - ha spiegato D'Amico - è quella di aumentare i passeggeri, quindi gli incassi". Il rettore dell'Università di Teramo prestato alla politica spiega che "per compensare o ridurre quel 75% che manca per coprire le perdite di bilancio che derivano dalla copertura dei ricavi da traffico può avvenire solo riorganizzando linee e tratte, coordinando ferro e gomma, diminuendo costi, migliorando efficienza, cioè aumentando la produttività del lavoro, ma anche sfruttando i volumi delle forniture". Ed ecco quindi il nodo cruciale della strategia della nuova Arpa. "Il trasporto su gomma vive di spese correnti che possiamo assolutamente razionalizzare - dice D'Amico - possiamo recuperare molto nella manutenzione che faremo in casa e non più realizzata all'esterno, facendo lavorare di più in house le nove officine che abbiamo sul territorio nonché ridiscutere tutte le forniture. Se riusciremo in questo saremo in grado - ha concluso - di offrire un servizio migliorato, aumentare gli utenti, cioè i passeggeri, e far salire quel 25% di incasso da biglietto a cifre più consone al trasporto pubblico". arpa-bus31