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RAJOLA SAPP I poliziotti 'rubano' il posto ai lavavetri e, 'armati' di pettorina, nei pressi dei semafori delle quattro città capoluogo abruzzesi, distribuiscono cartoline ai cittadini, con l'obiettivo di sensibilizzare sulla necessità di provvedimenti urgenti in materia di sicurezza. L'iniziativa rientra nell'ambito nella mobilitazione promossa a livello nazionale dal Sindacato autonomo di Polizia (Sap). Da Pescara all'Aquila, da Chieti a Teramo i manifestanti hanno consegnato migliaia di cartoline da "poter inviare al presidente del Consiglio Matteo Renzi" e in cui compare un' immagine della propaganda dell'Isis su cui si legge "dalla Libia&hellip stiamo arrivando a Roma", per sottolineare come "i fatti di Parigi, Belgio, Danimarca e Tunisia dimostrano che il rischio terrorismo per il nostro Paese è un fatto incontrovertibilmente concreto". In particolare, il sindacato chiede lo "stop alla chiusura di 251 presidi di Polizia, alcuni dei quali anche in Abruzzo, come quello della Polizia di Frontiera all'aeroporto di Pescara; lo sblocco del turn over; l'assunzione degli idonei non vincitori; di sanare il sotto organico di 9mila sovrintendenti e di 14mila ispettori". Il Sap vuole inoltre il corso antiterrorismo: "La Camera dei Deputati - dicono i manifestanti - spende ogni anno 7 milioni di euro per le pulizie, il Corso Antiterrorismo proposto da noi costa 6 milioni di euro. La sicurezza dei cittadini e la vita dei poliziotti valgono meno della polvere di Montecitorio?". "Il Sap - aggiungono - ha trasmesso già da settimane, a tutti i parlamentari, alcune proposte relative ai sei punti in questione. Proprio in queste ore alcune sono state accolte e trasformate in emendamenti da inserire nel disegno di legge di conversione del decreto anti terrorismo". GUARDA IL SERVIZIO