SCUOLA ESPLOSA: TUTTI A PROCESSO
Scuola esplosa di Piano d'Accio: tutti a processo. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura teramana nella persona del pm Stefano Giovagnoni. Il processo inizierà il 6 ottobre prossimo. Il rinvio a giudizio vale per tutti e cinque imputati, tutti della CPL Concordia, la cooperativa modenese alla quale il Comune di Teramo ha affidato la gestione degli impianti termici nelle scuole. E all'udienza preliminare innanzi al gup c'è stato l'avvocato Massimo Vellani del foro di Modena, legale dell’ex presidente della Cpl, Roberto Casari, Casari è destinatario di una misura cautelare ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti a Ischia. A processo, con Casari, per l'esplosione della caldaia nella scuola di Piano d'Accio il 3 ottobre 2013, finiscono anche: il componente del Cda di Cpl, Daniele Spaggiari (difeso sempre dall’avvocato Vellani); Alfredo Lupi, ingegnere, responsabile area tecnica della Cpl; Walter Lucidi, responsabile di commessa della Cpl, e Massimo Lancia, preposto di cantiere, tutti e tre rappresentati dagli avvocato Adriano Di Battista e Lauro Tribuiani. Il gup ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal dottor Giovagnoni che contesta ai cinque imputati il malfunzionamento del vano caldaia nel quale si verificò la tremenda esplosione del 3 ottobre 2013. L'accusa, per tutti, è di disastro colposo. Quel pomeriggio due aule dell’oggi ristrutturata scuola andarono distrutte. E solo per una provvidenziale coincidenza non si trasformò in una tragedia: appena un’ora prima oltre quaranta bambini avevano lasciato il plesso. Sott’inchiesta, alla luce di quanto emerso dalle perizie affidate dalla procura teramana, due aspetti tecnici dell’impianto di riscaldamento: da una parte, la celletta in cui era alloggiato il contatore, da cui è partita la fuga di gas, non sarebbe stata realizzata a norma; dall’altra, il vano caldaia che avrebbe presentato alcune irregolarità per quanto riguarda i sistemi di sicurezza. Stando a quanto sostenuto dagli avvocati Di Battista e Tribuiani, alcune esigenze di ammodernamento del vano caldaia erano state notificate al Comune. Il processo inizierà il prossimo 6 ottobre ed il Comune di Teramo ha già annunciato che si costituirà parte civile.