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La Giunta ha formalizzato ieri, 9 aprile, la sua decisione di opporsi al ricorso al TAR presentato dagli eredi Franchi con i quali questi hanno richiesto ai giudici amministrativi di voler disporre l’esecuzione della sentenza n. 784/2014, passata in cosa giudicata, anche mediante nomina  di commissario ad acta che reperisca i fondi a disposizione presso l’amministrazione resistente provvedendo al relativo pagamento. A difendere le ragioni del Comune saranno l'avv. Michele Del Vecchio dell'Avvocatura Civica e, a titolo gratuito, il prof. Vincenzo Cerulli Irelli. In parole povere spiega il sindaco Francesco Mastromaurogli eredi Franchi, rifiutando la nostra offerta formalizzata il 24 marzo scorso di pagare gli oltre 4 milioni di euro a loro spettanti spalmandoli fino al 2020, e ciò per non sforare il Patto di stabilità, hanno deciso di rivolgersi al TAR con un ricorso per ottemperanza, la cui funzione è quella di dare esecuzione ad una sentenza nel processo amministrativo qualora la Pubblica amministrazione non abbia adempiuto spontaneamente. Noi riteniamo, sulla scorta di orientamenti giurisprudenziali anche recenti, di essere nel giusto. Nel senso che i vincoli imposti dalla normativa nazionale ed europea, in tema di limitazione di spesa, debbano essere un faro anche per il commissario ad acta nel caso in cui una Pubblica amministrazione sia chiamata ad adempiere alle sue obbligazioni. Insomma, pagare si ma non al punto tale da azzoppare il bene collettivo. Soprattutto quando si tratta di un debito, ed è il nostro caso, che risale addirittura al 1978. Per cui il creditore, cioè gli eredi Franchi, non devono tenere comportamenti tali da impedire al debitore, nello specifico il Comune che pure lo vuole fare, di liberarsi del suo debito sia pure rateizzandolo. Tanto più – dice ancora il sindaco - quando il pagamento rateale, necessario per evitare lo sforamento del Patto di stabilità pur onorando il debito, salvaguarderebbe gli interessi della collettività”.