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Nuova udienza, questa mattina a Teramo, per il processo bis per il crac Di Pietro-Curti, che vede imputato, tra gli altri, il commercialista teramano Carmine Tancredi, socio di studio dell'ex governatore Gianni Chiodi (quest'ultimo totalmente estraneo alla vicenda). Nel corso dell'udienza la difesa di Tancredi, rappresentata dall'avvocato Gennaro Lettieri, aveva chiesto la nullità del capo di imputazione o, in subordine, la regressione del processo a carico del commercialista alla fase dell'udienza preliminare. Questo perchè nella scorsa udienza il pm Irene Scordamaglia aveva operato una modifica del capo di imputazione, modifica che secondo la difesa di Tancredi introduceva la contestazione di un fatto nuovo rispetto al quale l'imputato non aveva avuto la possibilita' di indagini difensive o di chiedere eventualmente un rito alternativo. Eccezioni e richieste, quelle avanzate dalla difesa, rigettate dal collegio, per il quale la modifica del capo di imputazione non riguardava un fatto nuovo ed erano quindi infondate. Tancredi, che era stato consulente degli imprenditori Guido Curti e Maurizio Di Pietro (già condannati in primo grado a sei anni per bancarotta e presenti in questo processo per reati fiscali) è accusato di concorso in bancarotta per il ruolo avuto, secondo la Procura, in due società cipriote. Con Tancredi sono a processo altre sette persone, tutti amministratori di fatto o di diritto nelle società fallite. tribunale