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Si è aperto oggi a Teramo il processo bis per l'omicidio Fadani, in cui gli imputati sono sempre i tre rom, in carcere per scontare 10 anni per omicidio preterintenzionale in concorso, accusati di lesioni gravi nei confronti di Graziano Guercioni che quella drammatica sera del 10 novembre 2009 era con la vittima, Emanuele Fadani. L'accusa, che ha chiesto e ottenuto il nuovo processo a carico dei tre, sostiene che Guercioni sia stato colpito con un pugno. A rappresentarlo oggi in aula come parte civile, innanzi al giudice monocratico Flavio Conciatori, è l'avvocato Alessia Moscardelli. L'udienza è durata pochi minuti, in realtà, visto che era assente Elvis Levakovic, detenuto a Perugia e non presente per mancata traduzione (presenti gli altri due rom, Danilo Levakovic e Sante Spinelli). Per questo, l'udienza è stata differita al prossimo 9 giugno (udienza filtro) mentre per l'avvio vero e proprio della fase dibattimentale bisognerà attendere il prossimo 23 giugno. L'omicidio Fadani è un caso giudiziario chiuso dal sigillo della Cassazione. Ma oggi il nastro si è riavvolto. Il fascicolo bis a firma del pm Laura Colica si è formato un anno fa, dagli atti rinviati alla procura di Teramo dai giudici della Corte d’assise d’appello che hanno riformato la sentenza di primo grado condannando a 10 anni per concorso in omicidio preterintenzionale Danilo Levakovic e Sante Spinelli, i due rom che la sera in cui Fadani morì erano con Elvis Levakovic, il giovane rom che sferrò il pugno mortale al 39enne imprenditore di Alba Adriatica.