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Slitterà a data da destinarsi l'approvazione del Piano Industriale della Ruzzo Reti. Impossibile per i sindaci essere in via Nicola Dati sabato 18 aprile visto che sono stati tutti convocati dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, per un incontro con un referente della Protezione Civile nazionale. Oggetto del tavolo istituzionale: il riconoscimento dello stato d'emergenza post-maltempo di inizio marzo. Il Piano Industriale della Ruzzo Reti, dunque, resta parcheggiato ancora. E tra i motivi, stando a quanto emerso ieri sera nell'incontro che il presidente Antonio Forlini ha avuto presso la sede del PD a Teramo con i sindaci del Centrosinistra, c'è il chiarimento circa la procedura da seguire: il dubbio è che i sindaci debbano essere autorizzati dai rispettivi Consigli comunali. Per qualcuno, questo passaggio nelle 36 assise civiche dei Comuni soci della Ruzzo, non sarebbe necessario. Ma si attende comunque la conferma. Se così fosse, servirebbe almeno un mese per convocare tutti i Consigli e approvare il Piano. Ma slittamenti a parte, i sindaci vorrebbero arrivare all'approvazione del Piano Industriale con la certezza dell'unanimità. Nell'incontro di ieri sera intanto si è sollevato il caso di Isola del Gran Sasso che, a differenza di altri enti, non è socio della Ruzzo ma la società acquedottistica prevede comunque, nel Piano da approvare, un investimento in quindici anni da 15 milioni di euro: tradotto, oltre 1 milione di euro all'anno per rimettere in sesto le reti di distribuzione e captazione dell'acqua. Un investimento di fatto su un Comune non completamente "sotto l'egida" del Ruzzo su cui i sindaci vorrebbero qualche approfondimento in più. I conti, infatti, tornerebbero poco: calcolando 200 euro a utenza, all'anno, la Ruzzo Reti da Isola del Gran Sasso incasserebbe solo 300mila euro annui rispetto ad un investimento di 700mila euro in più. Da decidere, adesso, la nuova convocazione dell'assemblea. ruzzo forlini