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 di PAOLA PELUSO Il Governatore D'Alfonso, insieme alla giunta regionale, ha deliberato l'atto di indirizzo politico per la regionalizzazione delle biblioteche (oggi provinciali), con l'auspicio sotteso che in qualche modo ci sia il coinvolgimento del Ministero per i Beni Culturali, come ha avuto modo di dichiarare in riunione di giunta il vice presidente Giovanni Lolli. La Regione acquisirebbe non solo il personale, ma anche tutto il patrimonio oggi in capo alle Biblioteche. La giunta si è riunita nella stanza dell'ex direttore Ponziani (presente anche stasera alla giunta allargata), alla presenza, tra gli altri, anche del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino. Proprio Di Sabatino ha ricordato come nel 2008 fosse di 80 milioni la somma inviata dallo Stato alle Province, nel 2014 i milioni erano 24, quest'anno zero euro, mentre quello che lo Stato prenderà dal territorio è pari a 74 milioni: una situazione che spiega le difficoltà denunciate da mesi e mesi e che necessitano "di risposte veloci e concrete". Di Sabatino ha parlato anche di "gestione pessima ed incuria assoluta" in Provincia negli ultimi anni: ente arrivato, oggi, per motivi noti legati alla Finanziaria e alla revisione delle Province disegnata da Del Rio, a "poter dover mettere a rischio gli stipendi nella seconda metà dell'anno". La Provincia di Teramo, tanto per fare un esempio, spende in manutenzione stradale 1200 euro a chilometro e riceve 200 euro. La delibera per la regionalizzazione delle Biblioteche è stata votata all'unanimità. Bisognerà capire adesso quante risorse economiche per i servizi bibliotecari e per il personale attualmente impiegato nelle Biblioteche, la Regione sarà in grado di recuperare. Le prospettive non sono rosee. Per quanto riguarda il resto del personale provinciale, restano tutte senza risposta, per ora, le domande di chiarezza sulle funzioni e il ricollocamento degli "esuberi". Protesta forte e silenziosa quella dei dipendenti dell'ente che hanno atteso l'arrivo del governatore all'ingresso della Biblioteca in via Delfico: "Adotta un dipendente della Provincia", "Province d'Italia, stiamo lavorando dal 1889 e continuiamo a farlo nonostante tutto", "Io difendo il territorio che frana", "Trasporto disabili? Una volta ci pensava la Provincia e adesso????", "Servizio pubblico=servizio di tutti, non fannulloni ma lavoratori per il bene comune". Sono solo alcuni dei messaggi stretti tra le mani dei dipendenti tra cui il governatore, stupito e serissimo in volto, ha fatto un frettoloso slalom, senza fermarsi a parlare con nessuno di loro. Intenzione manifestata a giunta finita. Ma troppo tardi. I dipendenti non c'erano più, dopo due ore...La loro rabbia sì, adagiata su tavoli, sedie, porte e pareti della Biblioteca. Ad memoriam. fotao foaqto fotoA