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Maltrattava quotidianamente la convivente italiana, madre del loro figlio di 4 anni, minacciandola di morte, offendendola e picchiandola con calci e pugni, rifiutandosi di assistere la donna, in stato di gravidanza e dicendole di abortire, costringendola ad andare via dall’abitazione famigliare. L’uomo le impediva di battezzare il figlio e di cucinargli carne di maiale, precludendo la scelta della religione cattolica, adducendo propri motivi religiosi. Le impediva, sovente, di uscire di casa per andare a trovare i suoi familiari. Minacciava di portare in patria il figlio per farlo circoincidere. Questa mattina i carabinieri della stazione di Martinsicuro, diretti dal comandante (lgt. Antonio Romano), nel corso di mirati servizi di controllo del territorio, hanno messo fine ad una serie di soprusi ed angherie, dopo aver ritracciato e notificato ad un marocchino 40enne residente a Martinsicuro, operaio, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento, emessa dal tribunale – ufficio del giudice per le indagini preliminari – di Teramo (dott. Giovanni De Rensis) per atti persecutori. L’uomo, come prima accennato, per futili motivi, con reiterate condotte, maltrattava, percuoteva e minacciava di morte la convivente 32enne, cagionandole un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, tanto da ingenerare nella stessa un fondato timore per la propria incolumità e per quella del figlio minore, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita. La vittima infatti aveva trovato conforto presso i familiari. Il provvedimento, notificato dai Carabinieri, prevede l’allontanamento immediato dall’abitazione della donna ed il non avvicinamento alla casa ove risiedono i genitori di lei.