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Con una condanna a 4 anni e 6 mesi per Adrian Popa il Tribunale di Teramo chiude, in primo grado, la vicenda giudiziaria legata all'operazione "Casatransilvania" che nel gennaio 2013 portò all'emissione di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere per altrettanti romeni, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e allo sfruttamento della prostituzione. Insieme a Popa, considerato capo dell'organizzazione, il Tribunale ha condannato a un anno e 4 mesi la sua compagna, unica donna della banda, Lidia Mihalia, mentre ha assolto il terzo imputato, Basile Ionut Radut. Gli altri imputati avevano definito in precedenza la propria posizione con riti alternativi. Le indagini erano partite nel 2011, condotte dai Carabinieri di Silvi (Teramo) coordinati dal maresciallo Antonio Tricarico, dopo il fermo di due componenti della banda: i militari avevano rinvenuto in casa di uno dei due uomini 40mila euro di capi d'abbigliamento rubati. Il fermo aveva portato gli investigatori a scoprire l'organizzazione dedita a furti e sfruttamento della prostituzione tra il teramano e il pescarese.