LA MADONNA DEL LATTE AL "LOUVRE DELL'EXPO"...MA IL PARROCO DI ANCARANO GLI NEGA UN CAPOLAVORO
La biodiversità è un valore non solo nell'enogastronomia ma anche nell'arte, soprattutto in Italia dove da nord a sud accanto a capolavori noti ci sono tesori artistici ancora poco conosciuti, spesso addirittura nascosti. Vittorio Sgarbi dice di essere andato a scovarli a uno a uno, regione per regione, per poi metterli in mostra a Expo, nella rassegna "Tesoro d'Italia - la biodiversità dell'arte italiana", inaugurata nello spazio Eataly insieme a Oscar Farinetti. Oltre 350 opere dal '300 al '900, esposte tra allestimento esterno e interno. capolavori tra cui la Madonna del Latte di Campli all'opera che ha diviso critica e pubblico. Secondo Sgarbi la mostra allestita a Eataly equivale per Sgarbi al "Louvre dell'Expo". "Qui c'è tutta Italia, nello spirito di Eataly ma anche nello spirito di quello che l'Italia è - ha spiegato Sgarbi -, con una quantità di opere persino eccessiva, che a volte qualcuno si tiene come fossero beni privati e non un patrimonio di tutti". Come è accaduto - racconta - per un ritratto di donna dei primi del '500 del pittore Macrino d'Alba "custodito in un santuario da un prete che lo teneva chiuso in una cassapanca, avvolto da un panno, e non lo voleva dare in prestito. Non è andata altrettanto bene a Sgarbi con il prete di Ancarano con una "Madonna bellissima che non ha voluto dare in prestito nemmeno dopo l'intervento del vescovo. Il non voler venire in un luogo in cui passa il mondo è come una sottrazione di un bene di tutti".