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"Il carattere strutturale dell'esubero, già evidenziato nella comunicazione di apertura della procedura, esclude l'applicabilità sia della Cassa Integrazione Ordinaria (che presuppone una transitorietà della crisi) che della Cassa Integrazione Straordinaria per crisi aziendale (essendo gli ultimi bilanci della società in attivo). Allo stato, quindi, l’unico ammortizzatore sociale disponibile rimane la Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione delle due attività, che nel caso di Teramo Ambiente è stata determinata dall'impossibilità per il Comune di Teramo di continuare a far svolgere dette attività alla società". E' quanto si legge in una nota ufficiale diffusa dalla Teramo Ambiente che, riguardo ai dipendenti coinvolti nella "ristrutturazione" dell'azienda si dice "disponibile a valutare, in alternativa ai programmati licenziamenti, la rimodulazione dei livelli di inquadramento ed una eliminazione delle integrazioni salariali non più sostenibili". Ma oltre a questa misura "sarà indispensabile l'applicazione di un Contratto di Solidarietà a tutti gli impiegati in modo da contribuire a ridurre l’esubero delle ore lavorate". TeAm, nella nota ufficiale, ricorda che dal primo maggio "non potendo più fornire il servizio di Pulizia degli Immobili ed i Servizi Museali, ha avuto una significativa riduzione del suo fatturato. L’impossibilità di continuare a svolgere queste attività e la drastica riduzione del servizio Verde Pubblico ha determinato un esubero delle ore lavorate con conseguente insostenibile aumento dell'incidenza dei costi del personale". La TeAm fa sapere che "con l’utilizzo delle ferie residue e della turnazione dei lavoratori per la fornitura dei servizi essenziali di pulizia degli immobili, dei servizi museali e del verde pubblico, è riuscita a garantire sinora lo stipendio a tutti i lavoratori". E conferma che "cercherà, di concerto con le Organizzazioni Sindacali, di dare applicazione alle suddette misure che appaiono allo stato le uniche possibili al fine di scongiurare gli altrimenti inevitabili esuberi". ranalli brucchi