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tribunale Per sette anni avrebbe abusato della figlia, costringendola a rapporti orali e a subire palpeggiamenti. Un'accusa che oggi è costata ad un albanese di 44 anni il rinvio a giudizio per violenza sessuale aggravata. A mandarlo a processo il gup del Tribunale di Teramo Giovanni De Rensis. Le violenze contestate all'uomo sarebbero cominciate nel 2007, quando la ragazzina aveva appena undici anni, e sarebbero proseguite fino a quando la figlia, quasi diciottenne, ha deciso di denunciarlo. Una denuncia affidata agli operatori del consultorio, che per primi hanno raccolto le sue confidenze e ai quali la ragazzina ha raccontato di essere stata costretta per anni a quegli atti sessuali, con il padre che l'avrebbe anche minacciata di morte e che l'avrebbe segregata in casa controllandola a vista anche sul luogo di lavoro. All'epoca, ad avvertire i Carabinieri furono proprio gli operatori del consultorio, con il fascicolo finito sul tavolo della Procura che al termine delle indagini aveva chiesto il rinvio a giudizio dell'uomo. La ragazza, dopo l'intervento dei servizi sociali, è stata affidata ad una struttura protetta.