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Erano le 6.45 del 1 aprile 2008 quando Disma Di Luigi, 53 anni, morì per l'esplosione provocata da una fuga di gas all'interno del suo appartamento, in una palazzina a tre piani nel centro storico di Montorio al Vomano. Da quella tragedia, sono trascorsi sette anni. Due processi, una condanna a sei mesi confermata in secondo grado. Ed una maxi richiesta di risarcimento danni avanzata dai familiari della vittima: 2 milioni e 592.430,18 mila euro. Una vita distrutta per l'unico condannato, Mario Sansonetti (a processo insieme alla moglie Maria Gabriella Damani, assolta in primo grado per non aver commesso il fatto). Reo, secondo i giudici di Teramo e L'Aquila, di non aver verificato preliminarmente che, in quel locale (la cucina della vittima) alcuna bombola di gas sarebbe potuta essere installata visto che non vi era alcun foro di areazione adeguata, così come previsto dalla legge. Sansonetti aveva avuto il compito, eseguito come da procedura stando a quanto emerso durante il dibattimento, di sostituire la bombola nel pomeriggio. Tutto sembrava essere andato per il meglio, all'alba però la tragedia. Un boato che destò dal sonno centinaia di montoriesi. Inutili i soccorsi di 118, carabinieri e vigili del fuoco. La signora Di Luigi , separata con un figio, viveva da sola e lavorava in un tomaificio della zona. E pare avesse acceso un fornello di buon mattino senza però accorgersi di una probabile perdita dalla bombola. Il gas avrebbe saturato la casa: la scintilla elettrica o il fiammifero avrebbero poi causato l'esplosione che ha fatto crollare i tramezzi all'interno dell'appartamento, scatenando un incendio. Sette anni dopo, per Sansonetti è arrivata l'assoluzione in Cassazione con formula piena e senza rinvio. Un incubo finito per l'imputato, la moglie e i due figli minorenni, come conferma l'avvocato Remo Eleuteri, che ha difeso Sansonetti in tutti e tre i gradi di giudizio. Giustizia lenta, lentissima. Per Sansonetti era arrivata la richiesta di archiviazione dell'allora sostituto procuratore di Teramo, Serena Bizzzarri. Ma il gip prima e il gup poi avevano disposto il rinvio a giudizio dell'uomo. La maxi richiesta di risarcimento danni, in sede civile, dopo l'assoluzione piena della Cassazione dovrebbe rimanere sospesa.   GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI) la vittima