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Finisce a processo per violenza sessuale, sequestro di persona e rapina il 30enne di Campli che, a febbraio scorso, finì ai domiciliari dopo essere stato denunciato da un'anziana. La donna di 70 anni, sotto shock, si era rivolta ai carabinieri della stazione farnese dicendo di essere stato picchiata, derubata ma sopratutto violentata da quel giovane. Dopo accurate indagini, i carabinieri nell'inchiesta coordinata dal pm di Teramo, Laura Colica, sono arrivati alla conclusione che la versione dell'anziana corrispondesse al vero. Ad incastrare il giovane 30enne, la prova del dna. Il ragazzo venne arrestato, posto ai domiciliari e al cospetto del giudice per le indagini preliminari ammise le proprie responsabilità, precisando però di non aver consumato un rapporto sessuale completo con l'anziana. Ad incastrarlo però il Dna estrapolato dalle tracce di liquido seminale ritrovate in casa della donna. L’uomo è accusato anche di furto: stando alla denuncia dell'anziana e ai riscontri dei carabinieri, il giovane ha sottratto all’anziana un oggetto in oro prima di lasciare la sua abitazone. Al gip, in sede di interrogatorio di garanzia, il giovane disoccupato motivò il furto dicendo di aver agito per necessità economica. A distanza di quattro mesi, è arrivato il rinvio a giudizio. La prima udienza si svolgerà il 15 ottobre. campli