Michele Ziu, fratello di Arjan, e i due figli di 24 e 18 anni, Rudy e Tony. Sono loro, secondo gli inquirenti che indagano sull'omicidio di Roberto Tizi, i complici dell'albanese 49enne finito in manette la mattina dopo l'agguato di via Vasco de Gama a Martinsicuro. Ad incastrarli le immagini catturate dalle telecamere della zona e subito acquisite dai carabinieri del Reparto Operativo della Compagnia di Teramo diretti dal maggiore Nazario Giuliani: immagini che riprendono i tre più Arjan Ziu in azione nella zona dell'omicidio. Sono finiti in manette ieri poco prima di pranzo e ora sono a Castrogno: devono rispondere di concorso in omicidio volontariato. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia. Le telecamere li riprenderebbero mentre scappano. I tre arresti di ieri mattina arrivano a corollario delle dichiarazioni rese dalla compagna di Tizi, ferita anche lei, che fin dall'inizio aveva riferito della presenza di più persone, a cominciare dal fratello di Ziu: "Volevano uccidere anche me", ha ripetuto la donna. E la sua versione, alla luce dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri mattina, ha ancora più validità. Ziu, durante l'interrogatorio nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto, al contrario aveva tentato di scagionare fratello e nipoti dicendo di aver agito da solo. Di aver sparato a Tizi senza che vi fossero altri, insieme a lui. Nelle prossime ore verrà eseguita l'autopsia sul corpo della vittima, uccisa per vendetta dopo la furiosa lite scoppiata due ore prima dell'agguato mortale nei pressi di un bar vicino il luogo della tragedia. Questa mattina il procuratore capo Antonio Guerriero e gli investigatori dettaglieranno tutto nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 9.30 presso la caserma dei carabinieri a Teramo.