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Prima di sparargli lo hanno riempito di calci e pugni, sotto gli occhi della compagna. Poi, i colpi di pistola. Almeno tre, di una calibro 635 tuttora irreperibile: colpi dritti alla tempia, alla mascella, all'addome. E' la ricostruzione dell'omicidio di Roberto Tizi, 35 anni, ucciso domenica scorsa a Martinsicuro praticamente sotto casa, in via Vasco de Gama, ad un pugno di metri da quel bar (lo Skipper) davanti al quale, davanti agli occhi di passanti e avventori, si era consumata la furiosa lite tra la vittima e il suo presunto assassino, Arjan Ziu, 49 anni, in carcere dalla mattina seguente alla tragedia. Una lite sfociata in schiaffi e pugni di Tizi a Ziu: un'onta da lavare, al più presto, per l'albanese che, stando alle indagini, ha chiesto l'intervento di fratello e nipoti, per quella che gli inquirenti hanno definito "una spedizione punitiva". A ricostruire le fasi precedenti e contestuali all'omicidio, il movente dei futili motivi (l'essere stato schiaffeggiato in pubblico davanti ad altre persone), le ricerche, la visione di fondamentali filmati, fino ai quattro arresti completati ieri pomeriggio, è stato il procuratore capo Antonio Guerriero, affiancato dal pm titolare del caso, il sostituto Bruno Auriemma, al tenente colonnello dei carabinieri  del Comando provinciale di Teramo, Giovanni Tosti, al maggiore Nazario Giuliani alla guida del Reparto Operativo e i carabinieri della stazione di Martinsicuro. In carcere resta Arjan Ziu, colui che ha premuto il grilletto almeno tre volte uccidendo Tizi, e da ieri ci sono anche il fratello Mikele e i nipoti Rudi e Antonio detto "Tony" (di 18 e 24 anni). Sono accusati di concorso in omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi e concorso nel tentato omicidio della compagna di Tizi. Lunedì 15 giugno, in mattinata, si terrà l'interrogatorio di garanzia. Mentre per l'autopsia, bisognerà attendere ancora altri tempo. La pistola usata da Ziu per uccidere l'ex collega in affari illeciti non è stata ancora trovata dagli investigatori. Fondamentale nell'incastrare i complici di Ziu sono state le immagini catturate da una telecamera puntata su via Vasco de Gama in cui, come ha spiegato il procuratore, "si vede chiaramente lo strattonamento della vittima, i pugni, i calci, e poi almeno tre colpi sparati contro, fino a lasciarlo sull'asfalto privo di vita".   ZIU  MIKELE ZIU ANTONIO ZIU RUDI image