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Oltre alla testimonianza della compagna di Roberto Tizi che aveva fin da subito riferito della presenza di altri insieme a Ziu, la sera dell'omicidio, a dare la svolta alle indagini di Procura e Carabinieri sono stati i filmati registrato dalle telecamere di videosorveglianza puntata non solo sulla via in cui si è consumata la tragedia ma anche su vie limitrofe. Per questo, il procuratore capo Antonio Guerriero non ha esitato ad appellarsi alla più ampia "collaborazione" di privati cittadini, invitando, laddove possibile, "a dotarsi di impianti di videosorveglianza". Telecamere, poi, che ogni Comune dovrebbe "posizionare sul proprio territorio". Il contributo che le registrazioni video hanno dato in questo caso di cronaca conferma "la necessità di installare impianti, sia pubblici sia privati. Un appello, quello del procuratore, che chiama in causa chiaramente i sindaci. In primis, i sindaci dei Comuni costieri e di frontiera, come il caso di Martinsicuro. Il coinvolgimento nell'omicidio di Roberto Tizi di stranieri senza fissa dimora, senza alcun domicilio, e che dunque sfuggono anche al potere di verificare e controllo da parte delle forze dell'ordine, spinge il procuratore a parlare di "uno spaccato di un territorio che si sta deteriorando sempre di più". Le forze dell'ordine "hanno fatto e continuano a fare il massimo, nonostante l'esiguità di mezzi e risorse umane a disposizione". Fondamentale allora "deve essere la collaborazione dei cittadini". E nel caso dell'omicidio, la collaborazione sembra proprio non esserci stata: "Se i cittadini fingono di non vedere e di non sentire, tutto diventa ancora più difficile"   e27640557298d472aaf473338178e031