ROSETO. CICLISTA TRAVOLTO SULLA SS 16, NON FU OMICIDIO VOLONTARIO
A quasi due anni dell'investimento in cui perse la vita il cinquantaduenne Roberto Natalini si alleggerisce la posizione dell'unico indagato per quella morte, il commerciante di 38 anni di Roseto che fino a qualche tempo fa era accusato di omicidio volontario. Nei giorni scorsi, infatti, la Procura ha chiuso le indagini modificando il capo di imputazione a carico dell'uomo che adesso è di omicidio preterintenzionale. Per l'accusa dunque, anche alla luce della perizia rimessa dal consulente nominato dal pm Davide Rosati, il commerciante 38enne non voleva uccidere, come contestato in un primo momento, ma solo dare una lezione alla vittima con la quale i rapporti erano tesi da tempo. Adesso, dopo l'avviso di conclusione, per l'uomo potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio, con il 38enne accusato anche di calunnia nei confronti della madre. Inizialmente, secondo l'accusa, avrebbe infatti sostenuto che quella sera ci fosse lei alla guida dell'auto che aveva investito Natalini. La tragedia si consumo' in pochi minuti una sera di settembre del 2013 quando Natalini, che stava percorrendo con la sua bici letto la statale 16, fu investito da un'auto guidata dal 38enne commerciante. Che dopo essere fuggito si presentò spontaneamente dai Carabinieri qualche ora dopo. Indagato inizialmente per omicidio colposo, vide poi aggravarsi la sua situazione con la Procura che gli contesto' l'omicidio volontario. Ma nel corso delle indagini sarebbero emersi ulteriori particolari che hanno spinto il pm titolare del fascicolo, nel l'avviso di conclusione delle indagini, a rivedere il capo di imputazione con il 38enne che dovrà dunque rispondere di omicidio preterintenzionale.