• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

maurizio verna 768x253MASSIMOSPECASi parlerà del Commissariamento della Popolare di Bari nel prossimo consiglio comunale di Teramo convocato per il prossimo 23 dicembre al Parco della Scienza. Ordine del giorno a firma dei consiglieri Massimo Speca e Maurizio Verna. Quest'ultimo lo abbiamo incontrato oggi ed ovviamente si è finiti per parlare della notizia del giorno che si è diffusa ieri sera.

E' importante rifare la storia della Banca appena commissariata.

«Nel 2014 Banca Tercas – Caripe, principale realtà bancaria del territorio teramano e abruzzese veniva acquisita dalla Banca Popolare di Bari che, nel 2016, procedeva all’incorporazione della stessa; all’esito delle operazioni rimaneva a Teramo la Direzione territoriale dell’Istituto di credito barese per le regioni Abruzzo e Marche; allo stato attuale la Banca Popolare di Bari rappresenta una delle realtà bancarie maggiormente radicate sul territorio per numero di filiali, numero di dipendenti e numero di correntisti e risparmiatori; nell’ultimo periodo si sono susseguite notizie sugli organi di stampa che hanno rappresentato una situazione di grave difficoltà finanziaria della banca barese; l’amministratore delegato di BPB dichiarava che il 25% dei crediti presenti nel portafoglio bancario risultavano deteriorati e che, pertanto, occorreva un aumento di capitale pari ad un importo tra gli 800 milioni e 1 miliardo di euro; sempre dagli organi di stampa, risulta che poco tempo fa la stessa banca presentava istanza al Fondo Interbancario di tutela dei depositi, sintomatica della difficoltà aziendale;
pur non escludendosi l’intervento del Fondo Interbancario, è noto dalle esperienze precedenti che questo possa realizzarsi all’esito di un progetto aziendale strutturato che preveda la riduzione di costi a bilancio; non è da escludere nel caso di specie il rischio di bail in per il salvataggio della banca, che vedrebbe coinvolti ben 69.00 azionisti, alcuni dei quali anche teramani, che vedrebbero palesarsi l’ipotesi di azzeramento del valore nominale delle loro azioni;
all’esito di tali elementi, l’amministratore delegato ha dichiarato che per procedere al risanamento della banca, il progetto aziendale prevede il taglio di 800 dipendenti; che, sebbene dalle dichiarazioni rese si palesi il tentativo di evitare il licenziamento delle predette unità, allo stato il rischio non è da escludersi», dice il consigliere Verna.

«Sembra tra l'altro che, ricorda Verna,  da un ridimensionamento della Banca Popolare di Bari, sempre sulla base degli elementi emersi dalla stampa, le principali realtà territoriali oggetto di ristrutturazione potrebbero essere proprio Teramo e Potenza; che, per tale situazione, potrebbe sorgere una problematica sociale derivante dalla perdita di occupazione di un numero indefinito di professionisti del settore, che non è da escludere un rischio in capo a risparmiatori e azionisti teramani dell’istituto bancario pugliese;  che Teramo, storicamente predisposta nella costituzione di realtà bancarie territoriali, vedrebbe gravemente mortificata la propria attitudine, con la conseguenza che un settore particolarmente vivo sul territorio subirebbe ripercussioni gravissime di difficile predeterminazione;
che tali difficoltà avrebbero un chiaro riverbero su tutta la regione».

I consiglieri Verna e Speca chiederanno l'impegno al Sindaco  in qualità di Presidente di A.N.C.I. Abruzzo, ad acquisire presso le competenti sedi istituzionali, i dati relativi agli effetti che avrebbero sulla nostra comunità le criticità della Banca Popolare di Bari; a scongiurare effetti particolarmente dannosi sull’occupazione del territorio nel settore bancario e ottenere le maggiori garanzia possibili per scongiurare licenziamenti massivi; a rapportarsi con gli organi istituzionali per favorire iniziative volte a tutelare i risparmiatori, i piccoli azionisti teramani e gli obbligazionisti; ed infine ad interfacciarsi con la Regione Abruzzo affinché questa dia impulso alla costituzione di una nuova realtà bancaria territoriale a tutela dei risparmiatori e degli imprenditori locali.