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betafence1Le scriventi segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm a fronte dell’esito non positivo dell’incontro che si è svolto ieri richiedono un incontro nel più breve tempo possibile al Mise e ai dirigenti Betafence Italia. La trattativa positiva che si pensava avesse superato ogni ostacolo è stata interrotta.

I sindacati scrivono: «Alla luce di quanto emerso nell’incontro svoltosi da Remoto, e nello specifico tra le Dirigenze Presidiat e Istituzioni Regionali, su richiesta delle scriventi OO.SS, è venuta fuori una sostanziale retromarcia abbruttita da un ricatto di non delocalizzazione buttato sul tavolo come concessione da 2 soggetti venditori di fumo e temporeggiatori. Si è passati da una sostanziale conquista a “ringraziamento” per non aver staccato la spina ad una realtà viva che non aveva bisogno di oracoli proiettati al futuro e rimescolatori di carte. Gli stessi, pensando, che nel centro Italia si porti l’anello al naso hanno cercato anche applausi per la loro grazia a non sopprimere il sito cercando anche improbabili sponde economiche, tramite istituzioni che a loro volta le hanno rigettate al mittente senza appropriate garanzie di tenuta occupazionale. Per questo, e per troppi altri motivi, le scriventi hanno ritenuto di interrompere il tavolo di trattativa, e per questo, ed altri motivi, nella giornata di oggi ci confronteremo con le maestranze per intraprendere nuove iniziative di lotta. Sin da ora proclamiamo lo stato di agitazione che avrà il suo apice nelle giornate del 17 e 18 di Dicembre, interessando anche le aree a ciclo continuo.

In pratica vorrebbero "cacciare" 100 dipendenti su 155 e durante l'incontro i dirigenti della Betafence avrebbero chiesto aiuti alla Regione Abruzzo in collegamento nonostante l'annuncio dei licenziamenti. Per tutti questi motivi "la guerra" ricomincerà da domani con lo stato di agitazione che sarà proclamato dopo l'assemblea di oggi pomeriggio.