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<< Pur comprendendo le ansie dei lavoratori, debbo precisare che la collaborazione e la disponibilità della Tercas è piena e totale>> dichiarava il Presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra. Eppure quasi sei mesi sono passati da quello che doveva essere un semplice rinnovo del protocollo d’intesa per l’anticipazione della Cassa Integrazione, condiviso a dicembre 2013 dalla Provincia e dai rappresentanti di Banca Tercas. Lo scrive in una nota la Filca Cisl. Invece, quel protocollo è fermo su qualche scrivania, ormai colmo di polvere, impilato nella colonna dei documenti off-limits, quelli a cui non si può dire ufficialmente di no, ma non si vuole dire realmente di si. << La settimana scorsa ci siamo incontrati col direttore Pilla, con il quale stiamo valutando soluzioni per superare alcune criticità…>> continuava il Presidente il 28 marzo 2014, ossia quasi due mesi fa, e ancora oggi nessuno ha osato toccare l’innominabile protocollo, nemmeno la signora delle pulizie. Eppure, per oltre tre anni, lo stesso era stata vanto del nostro territorio ed esempio per le altre province di reale concertazione territoriale a vantaggio dei lavoratori nei momenti di maggior debolezza sociale, qualcosa che ha reso GRANDE l’amministrazione provinciale presieduta dal presidente Catarra. Ora, come un bel ricordo, sembra essere lasciato andare nell’oblio del tempo, proprio come sta accadendo all’istituzione che ne fu promotrice ed all’istituto che ne è stato finanziatore. La Filca Cisl aveva chiesto a marzo, con l’organo istituzionale provinciale nel pieno delle sue funzioni, un tavolo di concertazione tra Provincia, Tercas, Organizzazioni Sindacali, per dare soluzioni alle “criticità” espresse dall’istituto finanziario. Risultato ? Nessun tavolo e nessuna soluzione. E intanto il tempo se ne va…, giusto per citare una canzone d’altri tempi, ed il 30 giugno 2014 si avvicina inesorabile. Già, il 30 giugno, data di scadenza della convenzione che prevede l’anticipazione della Cassa Integrazione da parte di Banca Tercas, data oltre la quale tutti i lavoratori che potranno andare in CIGS o in Cig in Deroga, chiederanno alle aziende di essere licenziati perché non possono permettersi di attendere oltre 8 mesi il decreto di autorizzazione del Ministero del Lavoro, senza nemmeno un euro in tasca; già, si mangia ogni giorno, mica una volta ogni 8 mesi ! Anni fa, gratuitamente, la BCC di Pineto anticipò 3000 euro cadauno ai lavoratori della Intermobili srl per ben due volte; fu l’esempio più eclatante di come una banca che vuole essere legata al territorio, deve esserlo socialmente. Stamane, abbiamo rinnovato, tramite il servizio relazioni industriali della provincia di Teramo, la richiesta al Presidente Catarra di un tavolo di concertazione aperto a tutti gli istituti finanziari con sportelli nel territorio. Presidente, il tempo se ne va… ed i lavoratori non possono più attendere.