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Adesso il timore dei sindacati è che, una volta chiuso il rubinetto delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali in deroga, possano scattare i licenziamenti da parte delle aziende. Un'emergenza sociale che solo in Abruzzo, tra Cig e mobilità, interessa 14.990 lavoratori secondo i dati forniti da Cgil, Cisl e Uil. Oggi la manifestazione nazionale a Roma, con il presidio unitario in piazza Montecitorio per chiedere al Governo lo sblocco delle risorse destinate a coprire la Cassa integrazione in deroga almeno fino al 31 dicembre. Questione seria, perché dal 31 agosto prossimo il 90% dei lavoratori abruzzesi in Cig o mobilità perderà il diritto al trattamento. Dall'Abruzzo sono attesi nella Capitale 5 pullman organizzati dai sindacati provenienti da tutte le province. "Ma nelle ultime ore - informa il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare - la partecipazione è cresciuta come non era mai accaduto prima". Il sindacalista ricorda che nella jobs act del Governo Renzi all'esame del Parlamento, ma ancor prima nelle manovre finanziarie del Governo Monti-Fornero, c'è la chiara intenzione di sbarazzarsi progressivamente di questi ammortizzatori sociali per puntare ad una indennità di disoccupazione estesa a tutti i lavoratori, strettamente collegata all'offerta di politiche attive di reimpiego. "Nel frattempo - spiega il sindacalista - la tendenza della cassa in deroga è cresciuta in modo esponenziale dal 2013, e la cifra che servirebbe subito all'Abruzzo per coprire il periodo 31 agosto-31 dicembre è di almeno 82 milioni, pari a quella già assegnata per il 2013, visto che da sette mesi i lavoratori in cig non percepiscono alcun sussidio". Anche i famosi 80euro distribuiti ai redditi bassi non avrebbero portato alcun beneficio all'economia secondo il segretario della Uil-Abruzzo, Roberto Campo. Anzi, sarebbero entrati in "aperta contraddizione" con i pesanti tagli agli ammortizzatori sociali.