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Lanciato a luglio scorso, il bando “RESTART FARE IMPRESA” ha destinato al cratere sismico aquilano 2009 nuovi fondi da assegnare alle imprese. Circa 10 milioni di euro stanziati per il sostegno all’accesso al credito delle micro piccole imprese e dei professionisti con sede legale o operativa nel territorio del cratere 2009. Si tratta di uno strumento gestito da FIRA e messo a disposizione di quei territori che ancora oggi purtroppo risultano economicamente svantaggiati per della catastrofe vissuta 13 anni fa.

Diversi i piccoli comuni della provincia di Teramo che rientrano in questa area e che pertanto possono beneficiare di tali risorse. L’intero elenco dei comuni e l’Avviso sono consultabili sul sito di FIRA nella sezione “Bandi e Agevolazioni” o al link diretto https://www.fira.it/fira-restart-fare-impresa/. Imprese e professionisti per saperne di più possono rivolgersi anche alla sede di Pescara e allo sportello FIRA ORIENTA all’Aquila a Palazzo dell’Emiciclo. I due sportelli sono a disposizione per avere anche una consulenza su tutti gli altri bandi ed essere consigliati su quelli più adatti alle esigenze della singola impresa o del singolo professionista.

Noi per conoscere meglio come il bando sia stato accolto dalle imprese e a che punto sono le risorse, ne abbiamo parlato proprio con il presidente della Finanziaria Regionale, Giacomo D’Ignazio.

Presidente, un avviso con una dotazione importante. Come è stato accolto dalle imprese a cui era destinato?

Restart Fare Impresa è un ulteriore strumento, sempre gestito da FIRA, a disposizione di quei territori che ancora oggi risentono delle difficoltà economiche create dal sisma del 2009. Nei mesi scorsi con la Regione Abruzzo abbiamo recuperato queste risorse e le abbiamo rimesse nel sistema dei sostegni alle micro piccole imprese e ai professionisti con sede nel cosiddetto cratere, nel quale rientrano tanti piccoli comuni delle provincie di Teramo, Pescara e L’Aquila. Tutti territori che manifestano ancora la necessità di un’attenzione e un sostegno continui affinché la propria economia possa tornare a emergere. L’avviso è stato pubblicato a inizio luglio ed era possibile inviare le domande di partecipazione dal 25 luglio, noi siamo molto soddisfatti per l’interesse che ha suscitato, a cui è corrisposta un’alta partecipazione delle aziende.

Cosa è stato apprezzato di più dalle imprese di questo Avviso?

Sicuramente la celerità nell’avere un riscontro dai nostri uffici Fi.R.A., tra presentazione delle domande e le nostre prime risposte sono passati meno di due mesi, considerando che nel frattempo ci sono state anche le vacanze estive. Ci tengo a sottolineare questo aspetto, perché non sempre i tempi della Pubblica Amministrazione sono così celeri e questo è scoraggiante per le imprese, che spesso rinunciano a partecipare a questo genere di bandi. In secondo luogo, hanno apprezzato la tipologia di strumento, poiché il progetto unico di investimento prevede come finanziabili sia le spese per l’acquisto di beni materiali e immateriali sia il capitale circolante. È utile ricordare che questo bando prevede uno strumento combinato, una garanzia concessa dai Confidi e un fondo perduto, e nella richiesta vanno indicate entrambe, non farlo può essere causa di esclusione.

Quello del capitale circolante è un aspetto particolarmente interessante.

Assolutamente sì, perché poter richiedere e ottenere capitale circolante, ossia liquidità, conferisce alle aziende quella disponibilità finanziaria utile in questo momento per pagare le fatture di energia e gas e permette l’acquisto di materie prime per le proprie scorte. Questo, soprattuto nella fase attuale, è fondamentale e alleggerisce in qualche modo la gestione corrente delle aziende.

Come ultima domanda non resta che chiederle se ci sono ancora fondi disponibili e se c’è una scadenza?

Le risorse destinate a RESTART FARE IMPRESA” ammontavano a circa 10 milioni di euro, risorse davvero ingenti, per cui sì il plafond è oggi ancora disponibile. FIRA, monitorando costantemente i tempi e le risorse, attraverso il controllo della concessione della garanzie e dell’erogazione del fondo perduto, è sempre a conoscenza di quali siano gli importi ancora a disposizione delle imprese. Non c’è una scadenza temporale, perché l’avviso è a sportello e fino a esaurimento fondi, per cui le aziende possono continuare a fare richiesta di sovvenzione.