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Approdate nella Commissione
Agricoltura del Consiglio Regionale le richieste di 113 sindaci, 14
organizzazioni vitivinicole e 34 cantine sociali dell'ABRUZZO che, in
un documento, chiedono alla Regione "di velocizzare gli strumenti
programmati pari a circa 9,8 milioni per prestiti agevolati, per
l'abbattimento dei tassi di interesse sui mutui in essere e per aiuti
a fondo perduto alle aziende che hanno subito danni da peronospora e
di ricercare nuovi fondi regionali". Inoltre chiedono al "Governo
nazionale il ristoro dei circa 200 milioni di euro di danni subiti con
uno stanziamento di risorse di almeno 80 milioni di euro". Il sindaco
di Tollo, Angelo Radica, anche presidente nazionale dell'Associazione
Città del Vino ha sottolineato come "Regione e Governo possono e
devono fare di più per ristorare i viticoltori danneggiati dalla
calamità della peronospora". In particolare ha chiesto ai
rappresentanti della Regione ABRUZZO di portare a Roma il caso
emergenza ABRUZZO". Il presidente del Consorzio Tutela vini ABRUZZO,
Alessandro Nicodemi, ha evidenziato come il Governo ha stanziato a
livello nazionale 32 milioni di euro per il granchio blu a fronte di
un danno di 130 milioni mentre per la peronospora ha stanziato solo 17
milioni a fronte di un danno da 1 miliardo. Fabio Caravaggio, sindaco
di Rocca San Giovanni (Ch) ha spiegato come molti "viticoltori
praticano anche attività turistiche connesse all'agricoltura.
L'enoturismo, i percorsi naturalistici tra i vigneti, le visite
esperenziali nelle aziende sono diventati, ormai, un connubio con la
vinicoltura. Quindi un ulteriore respiro finanziario al settore
primario, andrà a beneficio anche del terziario, sui quali molti
nostri giovani stanno investendo".
Sono intervenuti sottolineando l'urgenza degli interventi a sostegno
delle aziende e delle comunità locali anche il sindaco di Alanno Oscar
Pezzi; il sindaco di Torino di Sangro, Nino Di Fonzo e il già sindaco
di Orsogna, Ernesto Salerni e il presidente di Vinco, Luciano Di
Labio. "Purtroppo dai rappresentanti della Regione ABRUZZO presenti -
rendono noto i sindaci - non abbiamo avuto risposte chiare e sui tempi
di erogazione degli aiuti previsti e nessuna dichiarazione d'impegno
di interessamento nei confronti del Governo nazionale sull'apertura
del ''caso - emergenza'' ABRUZZO, regione più danneggiata tra le otto
che hanno ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità.
''La Regione fa di nuovo orecchie da mercante - tuona il capogruppo Pd
in Consiglio regionale Silvio Paolucci - . Questo, nonostante le
difficoltà del comparto, nel pieno di una crisi economica e sociale. I
fondi stanziati, esigui rispetto alle richieste e alle esigenze della
filiera, essere debbono potenziati come avevamo chiesto e come si
erano impegnati a fare sia i rappresentanti del governo regionale e
sia la Regione. Invece, agli atti restano gli impegni finanziari che
noi abbiamo proposto e che il centrodestra ha decurtato. Dei 12,5
milioni stanziati in bilancio, restano coperti solo 5 milioni, attesi
da mesi dai beneficiari; al palo anche i prestiti Fira da 5.000,
10.000 e 15.000 euro, a causa di lungaggini procedurali incompatibili
con le esigenze del mondo produttivo. Inoltre solo 230 delle circa 700
aziende che hanno fatto richiesta riceveranno il prestito, le altre
dovranno invece aspettare che la Regione adotti i provvedimenti
necessari per l'uso dei restanti 2,5 milioni di euro previsti per il
2024".