Impalcature ma anche sporcizia e rumore. Si lamentano i pochi commrrcianti del corso principale ancora rimasti aperti con l'avvio dei cantieri post ricostruzione. Nessuno si reca più in centro a fare acquisti e andrà molto peggio con il trasferimento di Sotto Sopra a San Nicolò.
I commrrcianti chiedono all'amministrazione comunale un ristoro per tutte le attività in crisi (tutte).
Sara Ruffini (nella foto), titolare della gioielleria Polvere di stelle lungo corso San Giorgio, denuncia il blocco della sua attività per colpa di un cantiere: i passanti vengonfo fatti transitare dalla parte opposta dell'ingresso del suo negozio. Sara sui sfoga sul quotidiano Il Messaggero di oggi e dice: «Quantomeno potevano informarci prima che avrei preso subito altre misure. Ora come facciamo con i mancati incassi?". Già la situazione commerciale del centro storico è molto critica, soprattutto per le attività storiche che nel giro di pochi anni andranno a chiudere anche per una mancato ricambio generazionale ma lei, Sara, ha solo 30 anni: «Sono la più giovane commerciante di Teramo e ho iniziato con tanti sogni davanti ai miei occhi, ora si stanno per infrangere: sono tre notti che piango, non ho più lacrime da versare». La ragazza ha aperto la sua attività nel 2020 e ha dovuto fare subito i conti con la terribile pandemia e con successiva guerra in Ucraina, lo stop al gas russo, l'inflazione e tutti i problemi che si sono riversati sul commercio. «Ho fatto una fatica enorme ad aprire la gioielleria, tuttora li sto facendo: pago un mutuo di 1.300 euro mensili per questa attività e un affitto di 1.200 più tutto il resto: come faccio? Il mio sogno non lo voglio veder infranto" ripete. Le avevano proposto un piccolo ristoro per via dei lavori iniziati da poco su palazzo Rozzi-Marcozzi «ma non è affatto sufficiente».