Luca Lallini è un ingegnere, founder & Ceo di Sacmif, azienda nata 44 anni fa che si occupa del montaggio, della manutenzione e della commercializzazione di impianti di risalita, come a Campo Felice quando nel 2002 il gruppo ha acquisito il pacchetto azionario totale di Rocca di Cambio, con 15 impianti, baite, noleggi sci, la nota stazione sciistica "dei romani" perchè dista 100 chilometri dalla capitale.
Lallini, titolare di una delle più importanti aziende italiane, nel settore del montaggio, della manutenzione e della commercializzazione di impianti di risalita, dalle funicolari agli impianti di sci, e che per esempio a Capri ha una presenza significativa, con la gestione della Seggiovie del Monte Solaro, non ci sta ad essere coinvolto nelle diatribe dei Prati di Tivo.
E non ha gradito il riferimento fatto da Marco Finori, nella nostra intervista (QUESTA), che ne ha parlato come di un possibile imprenditore interessato a gestire gli impianti dei Prati di Tivo. Lallini smentisce: “Non sono interessato assolutamente alla gestione dei Prati di Tivo, al limite, ma solo perchè questo è il mio lavoro, posso occuparmi delle manutenzioni… ma solo questo, non della gestione…".
Venti giorni fa, l'ingegner Lallini è stato contattato da Paride Todisco, presidente dell'Asbuc di Pietracamela, che gli ha offerto proprio la gestione degli impianti, incassando un no secco della Sacmif, che sì - è vero - aveva in passato manifestato un interessamento, ma parliamo di tre-quattro anni fa quando gli impianti erano stati appena sistemati e non erano nelle condizioni critiche di oggi, che non hanno ancora la revisione.
La stazione dei Prati di Tivo, dunque, quasi certamente rimarrà chiusa anche quest’inverno, avviluppata nell’apparentemente indistricabile matassa burocratico - giudiziaria che l’avvolge. Ed è un dolore collettivo, quello di vedere la cabinovia, uno degli impianti più belli d'Europa, desolatamente ferma. Troppe cose da fare e non fatte ancora. I tempi per far girare gli impianti, e metterli in condizione di operare, anche quest’anno sembrano passare inutilmente, lunedi è attesa anche la neve… e i Prati rimarranno a guardare.
Per far partire una stazione sciistica invernale, bisogna lavorare d'estate, fare campagna abbonamenti per le scuole sci, tra i giovani, sistemare gli impianti, assumere personale e non ricordarsi dei problemi a novembre, come è accaduto l'altro giorno, senza dimenticare che c'è anche un tribunale di mezzo.
A questo punto, non rimane altro da fare, se non guardare avanti, sperando nella prossima stagione, quando oramai il Tribunale si sarà pronunciato e sarà chiarita una volta per tutte la questione della proprietà. Nell’attesa, s’affaccia timidamente alla ribalta l'Asbuc, che valuta la possibilità di proporsi alla gestione degli impianti, come sembra che Todisco stia pensando di fare. E magari, chissà, potrebbe funzionare: "basta avere soldi e tanta volontà". C'è anche chi spera che possa scendere in campo l'imprenditore D'Adiutorio di Montorio, che ai Prati sta ristrutturando un hotel a due passi dagli impianti...si continua a vivere ancora e da anni solo di speranze...basterà a far ripartire la montagna teramana?
E.d.C.