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"È la prima volta che la Federmetalmeccanici propone una piattaforma totalmente aliena alla proposta delle parti". Questa motivazione che ha spinto sindacati e lavoratori a manifestare, per la seconda volta dopo aver alzate le bandiere davanti ai cancelli delle fabbriche, sotto la Prefettura del capoluogo teramano.
Si parte dalla Valle del Tubo per difendere uno dei settori trainanti dell'economia del Paese, quello dell'automobile, in grave crisi.
Tra le richieste la riduzione dell'orario di lavoro, il miglioramento del wellfare aziendale e della sicurezza, la lotta al precariato.
"Vogliamo garanzie per il futuro": attraverso il rinnovamento del contratto collettivo nazionale è possibile, infatti, stando alle parole dei sindacalisti, assicurare il benessere al tessuto industriale che produce ricchezza all'intero Paese, e nello specifico, nella provincia provincia.

EUGENIA DI GIANDOMENICO

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