La ricostruzione post-sisma nel Centro Italia accelera e mostra segni concreti di rinascita. Nei primi cinque mesi del 2025, la ricostruzione privata ha registrato un incremento del +22% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le liquidazioni per i contributi concessi hanno raggiunto 6,1 miliardi di euro, con un balzo del +37,41% rispetto all’anno precedente: il 60% delle liquidazioni è avvenuto dal 2023 ad oggi.
Anche sul versante della ricostruzione pubblica, si contano 1.200 nuovi cantieri previsti per il 2025, di cui oltre 400 già avviati nei primi quattro mesi dell’anno. Attualmente, più del 33,8% degli interventi pubblici ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per l’affidamento dei lavori. Complessivamente, il piano ricostruzione comprende 3.542 interventi, per un valore di oltre 4,6 miliardi di euro.
I dati, contenuti nel Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia, aggiornato a maggio 2025, sono stati presentati oggi a Roma presso Palazzo Wedekind. Alla conferenza hanno partecipato il Commissario straordinario Guido Castelli, insieme ai rappresentanti istituzionali di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
“I dati confermano che la strategia adottata, grazie alla collaborazione delle Regioni e al sostegno del Governo, sta dando frutti concreti”, ha dichiarato il Commissario Castelli. “Il rilancio economico è fondamentale per fermare lo spopolamento e restituire vita e futuro a queste terre.”
RICOSTRUZIONE PRIVATA: NUMERI RECORD E RICHIESTE IN AUMENTO
L’andamento positivo è confermato anche dai dati della Cassa Depositi e Prestiti: al 31 maggio 2025, i contributi concessi per la ricostruzione privata ammontano a 10,77 miliardi di euro, con oltre 6,1 miliardi già liquidati. Le Richieste di Contributo per danni gravi hanno superato quota 18.000, con un aumento di 2.700 domande rispetto al 2024. I cantieri conclusi per danni gravi e lievi sono oltre 1.500 nell’ultimo anno.
Dal 2016 ad oggi, sono 12.737 i cantieri conclusi, mentre 8.694 sono in corso. Le richieste complessive arrivate al 31 maggio 2025 sono 34.148, per un valore superiore a 15,8 miliardi di euro.
CANTIERI PUBBLICI: QUASI RADDOPPIATI IN UN ANNO
La spinta alla ricostruzione pubblica è visibile: nel 2025 si prevede l’apertura di 1.200 cantieri, un terzo dell’intero piano. A oggi, il 98% degli interventi è stato attivato con almeno la nomina del Responsabile Unico di Procedimento, contro il 67% del 2023. I cantieri già aperti rappresentano il 18,2% del totale, mentre il 16,2% dei lavori è già stato completato.
EMERGENZA ABITATIVA: ANCORA 10.000 FAMIGLIE SENZA CASA
Nonostante i progressi, oltre 10.000 nuclei familiari (più di 20.000 persone) vivono ancora fuori dalle proprie abitazioni nei 138 Comuni del cratere. Tuttavia, il trend è in miglioramento: 1.340 famiglie sono rientrate in casa nell’ultimo anno e più di 4.000 negli ultimi tre anni.
EDIFICI DI CULTO: OLTRE 120 INTERVENTI APPROVATI NEL 2025
Il capitolo dedicato agli edifici di culto è strategico sia per il patrimonio architettonico sia per il valore identitario. Dei 2.456 edifici danneggiati, 1.221 sono privati, per un valore stimato di circa 738 milioni di euro. Solo nei primi quattro mesi del 2025 sono stati approvati 121 nuovi progetti.
CONTRASTO ALLO SPOPOLAMENTO: RINASCITA ECONOMICA E TERRITORIALE
Accanto alla ricostruzione edilizia, prende corpo una nuova strategia di rigenerazione economica e sociale. L’obiettivo è contrastare tre crisi: sismica, climatica e demografica. Con il sostegno del programma Next Appennino, si stanno sviluppando nuove filiere agrosilvopastorali e progetti di gestione sostenibile dei boschi, fondamentali per ridurre il rischio idrogeologico e per creare nuove opportunità di lavoro.
PIL E OCCUPAZIONE IN CRESCITA: +18.000 POSTI DI LAVORO
Secondo uno studio Cresme, gli investimenti di Next Appennino genereranno un aumento del PIL reale di 3,8 miliardi di euro: 1,5 miliardi in Abruzzo, 1,8 miliardi nelle Marche, 294 milioni in Umbria e 293 milioni nel Lazio. In parallelo, si prevede un incremento occupazionale di oltre 18.000 unità, già visibile nei dati: negli ultimi tre anni sono stati attivati oltre 302.000 nuovi rapporti di lavoro nei Comuni del cratere, con un aumento del 6,4%, che nel cratere ristretto arriva al 12,4%, ben al di sopra della media nazionale (3,9%).
UN LABORATORIO DI RINASCITA
“La rinascita è possibile – ha concluso il Commissario Castelli – e l’Appennino centrale può diventare un modello nazionale di rigenerazione. Ma c’è ancora molto da fare: nessuna distrazione è ammessa. Dobbiamo accelerare, per restituire una casa e un futuro a chi ancora attende”.