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  In meno di due anni la promessa è stata mantenuta: a Penne è stata inaugurata la nuova sede produttiva di Brunello Cucinelli, con annesso ristorante aziendale, nella zona del ponte di Sant’Antonio. L’evento ha richiamato istituzioni, autorità e cittadini, diventando simbolo di riscatto per un’area che negli ultimi quindici anni ha conosciuto crisi e terremoti. Il fondatore umbro del marchio del cashmere e l’amministratore delegato Riccardo Stefanelli hanno voluto essere presenti di persona, scegliendo un arrivo discreto, in auto, per salutare la comunità locale. Ad accoglierli, il sindaco Gilberto Petrucci, il presidente della Regione Marco Marsilio, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, il deputato Guerino Testa, rappresentanti di Confindustria e delle istituzioni giudiziarie e militari. Con la benedizione dell’arcivescovo Tommaso Valentinetti, la nuova struttura si affianca al primo opificio già attivo, portando a circa 350 i posti di lavoro complessivi. Gran parte degli occupati sono giovani sotto i 35 anni, risorsa sulla quale l’azienda intende costruire progetti a lungo termine. L’inserimento di Penne nella Zona economica speciale garantisce inoltre vantaggi fiscali, con un credito d’imposta fino al 15% sugli investimenti. Non sono mancate, però, le ombre. Alcuni ex lavoratori provenienti da Brioni, storica realtà del territorio, lamentano di essere rimasti esclusi nonostante l’esperienza pluridecennale. «Abbiamo le competenze, ma non troviamo spazio», osserva una lavoratrice, sottolineando come le opportunità siano riservate soprattutto ai più giovani. L’arrivo di Cucinelli rappresenta comunque una svolta significativa: stipendi competitivi, prospettive di crescita e l’inizio di un percorso che potrebbe consolidare un nuovo distretto dell’alta moda in Abruzzo. Per Penne, la fabbrica non è solo un investimento industriale, ma il segno concreto di una comunità che guarda avanti con fiducia.

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