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soldi-banca Inizio dell'anno con il segno negativo per l'artigianato abruzzese con 631 cancellazioni più delle iscrizioni nel primo trimestre 2015. La priorità, secondo il direttore regionale della Cna, Graziano Di Costanzo, resta l'edilizia "perché se è vero che un po' tutti i settori hanno subito flessioni, è proprio il mondo delle costruzioni quello che paga il tributo più pesante, con una flessione di 336 unità". I dati emergono da una ricerca condotta da Aldo Ronci per la Cna regionale. Seguono il settore edile, il manifatturiero (con -135), i servizi per la persona (-35), le riparazioni di auto e apparecchi per la casa (- 34), il trasporto (-36), le attività ricettive (-10) e gli altri servizi (-53). Tra le province - tutte hanno registrato decrementi a tre cifre, con record negativo per Chieti (-170 unità tra iscrizioni e cancellazioni), seguita da Teramo (-158), L'Aquila (-156) e Pescara (-147). La flessione del comparto delle costruzioni ha i suoi picchi sempre a Chieti (-95) e all'Aquila (-91); è leggermente più contenuta a Teramo (-80) e Pescara (-70). "I dati negativi emersi dall'analisi della dinamica delle imprese confermano che l'economia regionale si trova in piena recessione e va peggio di quella italiana" illustra Ronci che aggiunge: "La pesante flessione subita dalle imprese artigiane, è dovuta soprattutto al settore delle costruzioni che, da solo, segna più della metà (53%) del decremento totale, nonostante la presenza del grande cantiere aquilano per la ricostruzione; un cantiere, tuttavia, da cui soprattutto le piccole imprese sono tagliate fuori". Per Di Costanzo "occorre mettere mano a un vasto piano di risanamento e riqualificazione di un territorio segnato drammaticamente da frane e da un dissesto idro-geologico gravissimo che produce danni inaccettabili. E, insieme a questo, occorre avviare un programma di manutenzione straordinaria, e riqualificazione, anche in chiave di risparmio energetico, dei tanti edifici pubblici, a cominciare dalle scuole, oltre che degli edifici privati".