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editorialeWalzer (mancato) di assessori, nella giunta D’Alberto. A pochi mesi dalla fine della consiliaturq, il governo cittadino ha rischiato di perdere pezzi. E non per volontà del Sindaco, che non ha deciso di rimuovere qualche assessore (anche se ce ne sarebbero, eccome, da togliere), ma per scelta dello stesso assessore che, qualche settimana fa, ha deciso di dimettersi. O meglio: avrebbe deciso, visto che poi la cosa non è andata in porto. Quell’assessore, anzi assessora, è Sara Falini, che - secondo indiscrezioni raccolte da certastampa - aveva comunicato al Primo Cittadino la sua intenzione di riconsegnare le deleghe. E il Sindaco, cogliendo la palla al balzo, avrebbe non solo accettato, ma anche ventilato la possibilità di nominare, al posto della Falini, la consigliera Francesca Chiara Di Timoteo, che era stata tra le prime a seguirlo, nell’avventura che l’ha portato alla fascia tricolore, ma poi si era molto allontanata, assumendo una posizione critica in maggioranza. A far saltare tutto, sarebbe stata proprio la maggioranza, sia perché non dimentica la presa di distanza della Di Timoteo, sia perché cambiare un assessore a 8 mesi dal voto, è sempre un errore. Quindi, nulla di fatto… la Falini resta, la Di Timoteo non entra, ma soprattutto resta distanze Azione, il partito della stessa Di Timoteo, che D’Alberto avrebbe voluto riportare nella sua coalizione