Mentre il nuovo centro di Teramo, ovvero San Nicolò (luogo di provenienza del Sindaco D'Alberto, dell'assessore Filipponi, dell'assessore Falini, del consigliere Lancione e, soprattutto, luogo di residenza di moltisismi cittadini "fuggiti" da Teramo, quindi enorme bacino di voti), festeggia la rinascita della Ca.Fè. i teramani che vivono nel Centro vero, quello che una volta si chiamava "storico" e che oggi si è trasformato in una sorta di terra abbandonata, invasa da tavolini ovunque, pisciate sui muri, vomitate nelle fioriere, serrande abbassate, palazzi in attesa di una ricostruzione eterna, nottate rumorose che lasciano solo il ricordo della foto di sindaco e assessori col personaggio di turno, si chiedono che fine abbia fatto la Savini. Sì, quella che una volta era una scuola, quella di via Carducci, il palazzo antico abbandonato per il terremoto e poi totalmente dimenticato dal Comune. Che fine ha fatto la Savini? Qual è il progetto, se un progetto esiste? Qual è il destino che il Comune ha pensato per un "vuoto" così importante? Cosa ne faremo di quel vecchio palazzo centralissimo, peraltro adesso anche arricchito dalla vicinanza della villa nera di un dirigente del Comune? A proposito, assessore Cavallari lei aveva promesso di verificare se quello fosse un colore compatibil con il piano del colore... ha poi verificato? Ci fa sapere qualcosa? Tornando alla SaVì, certastampa può rivelare in esclusiva un progetto segretissimo: sarà spostata a San Nicolò e la chiameremo Sa.Vì, per metterci un'altra dozzina di associazioni scelte dal Comune e fare un'altra bella festa...fuochi d'artificio compresi.