Oggi ho scoperto una realtà nuova, nella nostra città. La caccia al manifesto. È un tipo di caccia molto particolare, che si apre il 1 dicembre di ogni anno, quando il servizio pubbliche affissioni del Comune, gestito dalla Ica, apre le prenotazioni delle affissioni per l’anno successivo. La preda più ambita è, ovviamente, il grande 12 x 3 (intesi nel senso di metri) che si trova in via Fonte Regina, e che è unico in città. Tutti lo vogliono. Tutti lo cercano. Tutti sperano di poterlo prenotare.
A questo punto, voi penserete che nel 2022, nell’era delle Smart city, dello Spid, delle identità elettroniche, degli avatar e del metaverso, il Comune di Teramo sia riuscito almeno a dotarsi di un servizio di prenotazioni dei manifesti on line, o che almeno lo abbia fatto la concessionaria.
Invece no.
A Teramo no.
A Teramo si fa la fila, al freddo, al gelo.
In attesa dell’apertura dell’ufficio, alle 9, c’è chi si apposta alle 6, pur di poter avere un diritto di precedenza e riservarsi decine di spazi per l’anno successivo. E poi c’è chi arriva alle 6,30 e spera di poter prendere gli spazi che resteranno liberi. Per gli altri, non resterà nulla. Scene da realtà subequatoriali. Scene da medioevo.
La pubblicità è l’anima del medioevo.
Sull'argomento abbiamo sentito l'assessore Stefania Di Padova, che non conosceva questa situazione e a quanto ci dice la terrà presente nel bando che il Comune pubblicherà a breve, perché il gestore: l'Ica è in proroga fino a nuova gara. Lo stesso gestore fa presente che questa incresciosa vicenda va avanti almeno dal 2012, e che nessuno ha mai affrontato la situazione seriamente. Intanto i soliti commercianti si sono impossessati dopo una fila al gelo dalle 6 di stamattina dei 12 X 3 per tutto l'anno. Con buonpace di tutti gli altri.
PS. Una curiosità: se i manifesti vanno così a ruba, specie il 12 x 3, perché non metterne altri? Un manifesto rende 400 euro al mese, aumentiamoli... per esempio a San Nicolò non ce n'è neanche uno... potrebbe essere un'idea.